C’è tensione sull’approvazione del nuovo progetto obiettivo sulla salute mentale (posm). L’allarme arriva dagli operatori di settore, all’alba della discussione del nuovo progetto obiettivo sul tema. Per questo il Forum Veneto per la salute mentale (Anna Poma Edoardo Berton, Paola Brandolino, Domenico Casagrande, Paolo Finesso e Gianfranco Rizzetto), Lucio Bulgarelli per l’associazione Orizzonti, Leda Cossu di VeneziAmbiente, Alessia Vergolani della cooperativa Con-Tatto, Enrica Carabelli di Avulss Venezia e Giulio Labbrofrancia del Movimento dei Consumatori, hanno sottoscritto un appello per attirare l’attenzione su un testo giudicato «contraddittorio e pieno di insidie che potrebbe autorizzare un forte arretramento nelle pratiche di salute mentale del territorio». «Abbiamo avuto l’impressione che i rilievi critici sollevati – sostengono – possano venire ignorati anche per la compattezza degli psichiatri e di alcune associazioni di familiari nel sostenere questo pernicioso progetto». Ecco i punti critici del Posm: il ruolo limitato dei centri di salute mentale, l’aumento del numero dei posti letto nelle cliniche universitarie e private e negli ospedali, la costruzione di comunità alloggio ad alta densità, il silenzio assenso sulla diffusione di pratiche lesive dei diritti e della dignità della persona; il primato dell’assistenzialismo sul protagonismo, l’assenza di specifiche indicazioni sulla responsabilità dei dipartimenti di salute mentale nei confronti dei detenuti nelle carceri e degli ospedali psichiatrici giudiziari; la mancata previsione di strumenti di controllo nei confronti di quanto accade nelle cliniche private; la costruzione di servizi di diagnosi e cura per i minori e intorno a specifiche patologie.

da il mattino di Padova, la tribuna di Treviso, la Nuova di Venezia — 02 dicembre 2009 pagina 11 sezione: REGIONE VENEZIA.

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