21-22 maggio 2019
Al Forum Salute Mentale
Buongiorno,
sono Silvia, OSS da tre anni nella provincia di Parma. Ho lavorato per 12/13 anni come responsabile di un grazioso vivaio a Sant’Ilario d’Enza, presso un progettista privato, ma poi, per ragioni personali, ho deciso di cambiare. Conseguito l’attestato, mi hanno assunta, e a breve capirete l’ignoranza che mi accompagnava accingendomi a questo mondo. Ho sempre vissuto la contenzione come strumento operativo, non avendo ricevuto nozioni o riflessioni da parte di alcuna figura professionale, se non: «Dobbiamo legare il meno possibile perché viene imposto dalla Regione».
Perdonate se mi dilungo, ma penso sia importante per arrivare alla mia richiesta. A dicembre dello scorso anno, curiosando su internet se vi erano interessanti corsi a cui partecipare, ho visto ed acquistato un corso, inizialmente escluso agli OSS ma poi, dietro richiesta motivata, prontamente esteso, sull’uso delle contenzioni. Mi si è aperto un mondo! Ho chiesto ai miei coordinatori come mai non si organizzassero corsi circa una tematica così importante e fondamentale e loro mi hanno proposto di lasciare nelle mie mani le redini della situazione; perciò a breve partirà nel mio nucleo il progetto di scontenzione, dapprima su un anziano, poi vedremo strada facendo ( il timore è enorme, visti i commenti negativi di alcuni colleghi ed altri). Mi rivolgo anche a voi, visto il vostro impegno e la vostra partecipazione nel garantire diritti e dignità alle persone attraverso la chiusura degli OPG. Vorrei mettere in moto, mi piacerebbe, far partire campagne, organizzazioni, eventi, momenti di partecipazione per informare le persone di Parma che le contenzioni rientrano a tutti gli effetti nei maltrattamenti che legalmente si effettuano in maniera ordinaria e protocollata su persone fragili. Sono stanca di assistere al loro declino, sottomissione, paura e morte ingiustificata. Vorrei chiedere disponibilità a collaboratori che realmente abbiano a cuore questa tematica, frutto e figlia del vuoto politico e legislativo. Ho visto che qualcosina si è fatto ma ritengo sia insufficiente. Spero di essermi spiegata ed ancor di più in un vostro aiuto. La prossima settimana fisserò un appuntamento con la CGIL in merito a questa idea; ho intenzione, inoltre, di presentarmi all’assessore alla sanità, in comune ed interpellare più figure possibile. Il mese prossimo ho appuntamento a Trieste, con la dottoressa Maila Mislej, per visitare una loro struttura e filmare con videocamera come si potrebbe e dovrebbe lavorare per garantire assistenza di qualità.
Spero a presto!
Buona giornata.
Scusate se ancora se disturbo, sono Silvia, OSS, Parma. Volevo mettervi a conoscenza della drammatica situazione che mi circonda: la mail che ho inoltrato a voi, l’ho inviata a numerosi professionisti di Parma (dal direttore dell’ospedale, al sindaco, assessore della sanità, responsabile della qualità assistenziale, all’ufficio relazioni con il pubblico, associazioni varie, centro disturbo malattie cognitive, centro Alzheimer, e tanti altri). Bene, sapete quanti mi hanno inviato una risposta? Zero. Il telefono muto. Nemmeno una mail di: «Grazie, non mi interessa». L’unico ad aver fissato un appuntamento e ad avermi ricevuta è stato il dott. Pietro Pellegrini, responsabile della psichiatria di Parma Centro, autore di testi ed insegnante, molto sensibile a tale tematica. Ho, inoltre, raggiunto un accordo con la CGIL, ma di tutte le persone ed associazioni che ho coinvolto, il silenzio assoluto. Che vergogna. Sanno tutti che si legano gli anziani e tacitamente avvallano tali barbarie. Ho la sensazione che anche nella mia struttura l’appoggio della direzione e dei coordinatori circa il mio progetto di scontenzione sia un contentino mosso da ben altre convinzioni. Poi ci si indigna tutti quando si trasmettono immagini di maltrattamenti sugli anziani…Continuerò a bussare finché qualcun altro abbia a cuore i nostri fragili vecchi e voglia nel concreto fare qualcosa.
Scusate il disturbo. Buona giornata.
Scusate nuovamente l’insistenza, ma per onor di cronaca, in mezzo a tutta questa indifferenza e solitudine, un elogio accompagnato da infinita riconoscenza vorrei farlo ai ragazzi di Trieste: Fabio Cimador, Maila Mislej, Livia Bicego che, con tanta pazienza, quasi quotidianamente mi sostengono ed incoraggiano ad andare avanti, consigliandomi ed appoggiandomi ad ogni richiesta. L’affetto per loro è grande.
Tutto qui. Scusate nuovamente.
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