Mariano Comense, 11 giugno 2013 – Con il centro città a un tiro di schioppo e la stazione ferroviaria a neppure duecento metri di distanza mette i brividi l’ipotesi, per ora solo ventilata, di realizzare una struttura riabilitativa psichiatrica giudiziaria all’interno del Felice Villa. Una quarantina di posti in tutto: venti a bassa intensità di assistenza e altri venti a media intensità, ovvero con il doppio degli infermieri a svolgere le attività di controllo. Il progetto rientra in un progetto del Pirellone per rendere la Lombardia autonoma dal punto di vista dell’assistenza di questa particolare categoria di malati.
Oggi l’unica struttura esistente è a Castiglione delle Stiviere, dov’è in progetto una ristrutturazione della struttura e la creazione di 120 posti letto, il resto lo dovrebbero fare le aziende sanitarie delle province lombarde, coinvolte nell’iniziativa che ha già finanziamenti per 33 milioni di euro. Così insieme a Desenzano del Garda, Limbiate e Garbagnate Milanese la proposta è arrivata anche al Sant’Anna dove hanno pensato al Felice Villa. L’occasione è di quelle ghiotte, almeno dal punto di vista dell’azienda ospedaliere, accedere a un finanziamento di 5 milioni e mezzo di euro che permetterebbero di abbattere e ricostruire ex-novo l’ala B del nosocomio, oggi pericolante, per costruire una struttura protetta da dedicare a questo tipo di malati. I vantaggi, secondo la direzione dell’ospedale, ci sarebbero anche per la popolazione di Mariano che oltre a una struttura completamente rinnovata otterrebbe un aumento di controlli per la vicina palazzina del Sert, alla quale oggi fanno riferimento non solo i tossicodipendenti del canturino ma anche quelli dell’erbese.
«Dalla Regione ci hanno chiesto una disponibilità e noi abbiamo avanzato un’ipotesi – spiegano dalla direzione del Sant’Anna – nell’arco di pochi giorni è stato realizzato un progetto assolutamente embrionale, tanto per capire costi e tempi dell’operazione che però abbiamo intenzione di vagliare con le amministrazioni coinvolte. Da escludere qualsiasi pericolo visto che la struttura sarebbe assolutamente chiusa». Rassicurazioni che però non sembrano convincere in città dove, nei prossimi giorni maggioranza e minoranze si riuniranno per discutere della questione, in attesa di un incontro chiarificatore al Pirellone tra il sindaco, Alessandro Turati, e l’assessore alla Sanità, Mario Mantovani.
di Ro.Can.
(da Il Giorno)