di Giorgio Bignami.
Dopo Cancrini e Fagioli mancava all’appello soltanto Vittorino Andreoli. Nell’intervista su La Stampa del 21/12/2013 (vedi l’articolo), di Michele Brambilla, Andreoli lamenta il fatto che i direttori di carcere propongono permessi a go go per sfoltire le celle; i periti non approfondiscono anche perché pagati troppo poco; secondo lui sulla pericolosità il perito dopo approfondita indagine “deve dare il parere positivo solo quando è assolutamente certo” [il che, mi pare, tradotto in italiano significa mai, o quasi]; quindi i magistrati di sorveglianza procedono alla cieca; e per chiudere, la ciliegina sulla torta degli OPG: il Dap non ha voluto ascoltare la mia proposta di istituire OPG regionali da 50 posti.
Non mi meravigliano affatto queste esternazioni di Andreoli, ma è un bel danno che senza alcun commento negativo appaiano su La Stampa nella doppia pagina dedicata all’arresto degli evasi e alla punizione del direttore del carcere di Genova.
Di nuovo auguri malgré tout.