Il report a seguire conferma l’urgenza con cui giovani, associazioni, studenti e varie organizzazioni della capitale piemontese attendono la chiusura dei manicomi criminali italiani, non senza operare una revisione del codice penale che giustifica la presenza di queste strutture, aumentando soltanto lo stigma e il pregiudizio con cui il matto diviene automaticamente pericoloso per la società.
Giovedì 14 novembre, alle 9 del mattino, Marco Cavallo è stato accolto da centinaia di studenti al “Campus Einaudi” dell’Università di Torino. Il corteo al seguito di Marco Cavallo è stato come sempre, festoso, colorato e pieno di musica. Nel cortile, dopo il saluto di Anna Greco, presidente del Forum piemontese per il diritto alla salute dei detenuti, c’è stata la performance teatrale di “Stalker Teatro-Officine Caos” e la lettura di testi, tra cui quelli tratti dal Dialogo di Marco Cavallo con gli internati e il messaggio della Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Deborah Serracchiani. Subito dopo, nell’Aula magna del Campus, si è svolto il Convegno sulla chiusura degli OPG, organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino, Cgil e Fp Cgil Piemonte, Associazione Antigone Piemonte, Comitato StopOPG, Forum piemontese per il diritto alla salute dei detenuti, Ristretti Orizzonti, Camera Penale Vittorio Chiusano, nell’ambito di “Detenzioni 2013”.
Per stopOPG nazionale erano presenti Aldo Mazza (edizioni alphabeta Verlag) e Flora Tommaseo (autrice del libro “La stanza dei pesci” della Collana 180) e sono intervenuti: Stefano Cecconi e Peppe Dell’Acqua, che ha anche letto il messaggio con cui il Presidente della Repubblica ha conferito la sua medaglia al “Viaggio di Marco Cavallo nel mondo di fuori per incontrare gli internati”. Sono state raccontate e discusse le ragioni che hanno spinto Marco Cavallo a riprendere il suo viaggio per la libertà, i diritti e il rispetto della dignità di ogni singola persona, come afferma la nostra Costituzione: per chiudere gli OPG, dire no ai mini Opg regionali e reclamare più servizi nel territorio, a partire dai Centri di Salute Mentale h24.
E’ stato denunciato che in Piemonte si spenderanno 12 milioni di euro per costruire due Rems (le residenze dove eseguire la misura di sicurezza) con 70 posti, (più degli attuali internati provenienti dalla regione). Queste risorse, sommate a quelle di parte corrente, invece potrebbero essere destinate ai Dipartimenti di Salute Mentale per il budget di salute su progetti individuali finalizzati alla cura e alla riabilitazione, per prevenire internamenti e far dimettere persone internate dall’OPG. E si è detto che, per abbattere definitivamente il muro del manicomio giudiziario, occorre modificare le norme del codice penale che riservano, come era al tempo dei manicomi prima della legge 180, un “trattamento speciale e separato per i matti”, e che perpetuano lo stigma che associa follia a pericolosità sociale.
Alle 13,30 Marco Cavallo è partito alla volta di Genova, terza tappa del Viaggio, dopo Trieste e Torino.