Martedì 31 marzo 2015 ultimo giorno della staffetta del digiuno di stopOPG: che in questa giornata coinvolge 39 persone (vedi). Il mio terzo digiuno (dopo quelli del 1 e del 15 marzo).
Per chiudere gli Opg senza proroghe e senza trucchi” abbiamo detto.
Quanto alla proroga ce l’abbiamo fatta, non c’è stata.
Merito della mobilitazione di stopOPG e delle associazioni che compongono il Comitato nazionale e i Comitati regionali. Ma va riconosciuta anche la determinazione del Governo a non concedere proroghe e in particolare l’impegno del sottosegretario De Filippo. E il grande lavoro della Commissione Sanità del Senato.
Non c’è stata la proroga e così da domani può iniziare un processo, che “svuoterà” progressivamente gli OPG. Un processo che deve essere graduale e rispettoso delle persone: perché si tratta di spostare persone non pacchi abbiamo detto. Ci sarà un ritardo nella chiusura degli Opg: è da imputare ad alcune regioni che non sono pronte ad accogliere i loro pazienti, e per questo devono essere commissariate.
Invece sulla chiusura “senza trucchi” la nostra battaglia deve continuare: per ridurre le Rems, spostando risorse e personale ai servizi nel territorio, ai DSM. Per far chiudere il manicomio di Castiglione delle Stiviere, che ora cambia targa: da Opg a Rems. Per il diritto alla salute in carcere. Per valorizzare il lavoro dei tanti operatori che, dentro e fuori gli Opg, si sono impegnati e stanno sostenendo il cambiamento. Per cambiare quel codice Rocco che ancora “separa i matti” dalla piena cittadinanza.
Stefano Cecconi
Roma 31 marzo 2015