Nei primi giorni di agosto abbiamo visitato a nome del Forum Lombardo, il Campo Globo del centro diurno dell’Aquila. L’ incontro molto informale, caloroso, tra amici, tra chi si in-tende, si capisce e condivide sofferenze profonde, un incontro che ha suscitato intense emozioni. Siamo stati ricevuti da Alessandro Sirolli, psichiatra responsabile del Csm dell’Aquila, e dall’èquipe degli operatori, i quali ci hanno tracciato un quadro denso di situazioni difficili e drammatiche, di smarrimento, di impotenza, di disagi che hanno vissuto durante i terribili giorni del terremoto, ma soprattutto del dopo, fino ad oggi.
Nonostante si trovino dinanzi a enormi problemi quotidiani da affrontare e risolvere, abbiamo constatato che la forza di volontà, il coraggio, la determinazione di continuare a lavorare e di progettare il futuro, non manca. Anzi, sono costantemente tutti al lavoro, ogni giorno, ciascuno assolvendo ai propri compiti, un gruppo strettamente coeso, legato, gli uni agli altri.
Le modalità del loro stare insieme, di dare un senso alle giornate, di organizzare le attività, assieme alle persone con problemi di salute mentale, è il leit motiv principale e motivante che li sostiene nel proseguire un cammino irto di fatiche. Le persone stanno di tanto in tanto fuori dalle tende, composti, seduti a fumare, alcuni sotto il sole cocente, altri stanno in un limbo di ombra. In silenzio, alcuni con gli occhi bassi, altri con lo sguardo proteso lontano. Nel vuoto? Ad aspettare cosa? Forse il loro è un esercizio per dimenticare e far passare sulla testa la terribile esperienza che li ha e li sta attraversando.
Ma si sa, loro, i “matti,” hanno la scorza dura, la vita li ha già sottoposti a fatiche e a sofferenze indicibili. Quindi ora sono proprio i “normali” i più sofferenti perché nel perdere le loro sicurezze concrete – casa, lavoro, ruolo sociale- rimangono colpiti nell’intimo e perdono gli equilibri, mentre i “ matti” hanno la tempra del loro tempo. Sanno attendere perché mantenendo integre le relazioni interpersonali tra loro e con i loro operatori sono fiduciosi che ritorneranno quanto prima nella Casa dei diritti.
La grande famiglia del Campo Globo, per le persone in carico ai servizi di salute mentale, è un’esperienza di vita comunitaria senza la “comunità”.
Un’ ampia area di tendopoli dove sono state collocate una moltitudine di persone, “matti” e non. Qui, in maniera decisamente avvertita si azzerano i ruoli sociali, si confondono e si fondono incontri, relazioni, rapporti. Gli spazi sono condivisi, la mensa è condivisa, tutti rigorosamente si mettono in fila per poter consumare il pranzo, fare una doccia, ecc senza distinzione di casta.. Eh si, sono tutti uguali, evangelicamente uniti nella stessa sorte.
Eventi naturali così devastanti sul piano umano e ambientale che colpiscono indistintamente tutti gli esseri umani, sembra che, paradossalmente le persone portatrici di sofferenza mentale, all’improvviso scompaiono, non ci sono, non esistono. Ci si adopera verso tutti, ma di loro ce ne si dimentica.
Abbiamo voluto raccontare ciò che abbiamo visto e quello che è rimasto nei nostri pensieri al ritorno proprio perché non si dimentichi, perché si sappia realmente come ancora oggi nei Campi sopravvivono moltissime persone.
Al ritorno, la nostra seppur breve esperienza vissuta al campo e tra le vie abbandonate e deserte dei paesi, ci ha costretti a pensare e a chiederci cosa possiamo fare?
Per questo desideriamo lanciare un appello a tutto il mondo della salute mentale, associazioni di utenti, di familiari, di operatori:
Invitiamo tutti ad avvicinarsi.
Scriviamo, chiamiamo, chiediamo e ascoltiamo i loro racconti e i loro drammi.
Se non possiamo partire, collaboriamo come possiamo.
Invitiamo inoltre a inviare denaro al più presto.
Partecipiamo attivamente al Progetto di solidarietà e di ricostruzione, a favore dei cittadini con disagio mentale.
Cordialmente, Andrea Meluso Cristina Zecchinelli
Per info:
Associazione 180 amici Onlus Via Renieri 44, 00143 Roma E.mail 180amici@libero.it Webb www.180amici.tkPER I VERSAMENTI DIRETTI :
c/c postale 65566093 intestato all’associazione causale emergenza terremoto di Aquila sostegno salute mentale.