Certo è che il nostro paese non finisce mai di sorprenderci. Questa la notizia: Crocetta “Elettroshock: la giunta abolisce la pratica in Sicilia” Palermo, 30 sett. 2013. Con una deliberazione, su proposta dell’assessore alla Salute Lucia Borsellino, la giunta ha vietato l’uso dell’elettroshock come strumento terapeutico in Sicilia. La decisione è stata assunta dopo aver verificato che alcune aziende sanitarie hanno denunciato, negli ultimi 3 anni, 10 casi di utilizzo dell’elettroshock per scopo terapeutico. “E’ una grande scelta di civiltà, – ha detto il presidente Crocetta – che mette in primo piano la Sicilia per diritti civili e per la tutela della dignità delle persone”. La Sicilia resterà priva di elettroshock. Ma nessuno ne sentirà la mancanza.
E’ una buona cosa che il Presidente Crocetta abbia voluto intervenire con tanta decisione. Era venuto a conoscienza che in una clinica privata nel corso dell’ultimo anno 3 persone erano state sottoposte a questo trattamento. Poca cosa si dirà. E invece è quanto mai urgente che si mettano all’indice trattamenti che, anche se molto diffusi nel mondo “civile”, restano il segnale di una “inciviltà terapeutica” che fa fatica a scomparire. Tutti sanno che è un trattamento inutile, inutilmente costoso e dannoso che induce false e confusive aspettative.
Il nostro Paese, malgrado tutto, intendo le difficilissime temperie politiche che ci accompagnano da più di 20 anni, è riuscito a farne quasi a meno.
Nelle Regioni dove questo trattamento continua a esistere (Toscana, Lombardia, Sardegna, Alto Adige, Lazio – segnatamente Roma – e qualche altra che non lo dichiara) si parla di poco più di 500 persone/anno in totale che si sottopongono “volontariamente” a questo trattamento. Nei civili e ricchi paesi occidentali sono centinaia di migliaia. Senza parlare della contaminazione che questa cultura produce nei paesi poveri.
Crocetta ha fatto bene e altri governatori dovrebbero fare la stessa cosa per dare forza alla sua scelta. Che potrebbe anche trovare eccezioni a livello di governo centrale.
E tuttavia non possiamo non pensare a trattamenti ancora più incivili, diffusissimi e persistenti.
Presidente Crocetta, Signori Presidenti di Regioni e Provincie Autonome, quando troverete tempo per interrogarvi sui tanti vostri concittadini e concittadine, talvolta anche minori, che vengono sottoposti alla contenzione fisica? Per i Presidenti che non sapessero di cosa si sta parlando, si tratta di legare una persona con 4 fasce, mani e piedi, e talvolta anche una quinta, al torace, su di un letto, appunto, di contenzione. Per tempi in media intorno a 24 / 48 ore ma con punte fino a 15 / 30 giorni e oltre.
Non molti di voi forse sanno che di questo trattamento si muore. Basti a ricordarlo Cagliari e Vallo della Lucania.
Si muore. Ma la morte peggiore è quella dell’anima. E’ la frustrazione, l’incorporazione di una violenza inaudita. Una scuola di violenza. Una violenza tanto orribile quanto gratuita, non necessaria, dannosissima.
Solo le lobby psichiatriche la pretendono.
Per altro, ma a tutti questo appare un dettaglio trascurabile, la contenzione è illecita, incostituzionale, che non può e non deve conseguire al Trattamento Sanitario Obbligatorio anche quando regolamentata da delibere di Regioni e Aziende sanitarie che malamente cercano di occultare le cattive pratiche che si svolgono nei loro territori.
E le porte sbarrate? E i Centri di salute mentale sempre più vuoti e sempre più distanti? E le così dette strutture residenziali sempre più luoghi senza tempo e senza futuro?
Presidente Crocetta, vada avanti e provi a vietare anche la contenzione. Nella sua Regione è molto praticata, ma non disperi: è in ottima e numerosa compagnia.