ROMA, Senato della Repubblica, 10 giugno 2010 ore 10-13 – Sala degli Atti Parlamentari, Palazzo Minerva – piazza della Minerva 38
A.Re.Sa.M. – C.G.I.L. – FONDAZIONE FRANCA E FRANCO BASAGLIA – FORUM SALUTE MENTALE – F.P. C.G.I.L. – LEGACOOP SOCIALI – LEGAMBIENTE – S.O.S. SANITÀ – U.N.A.Sa.M.
In occasione della riedizione del volume di Peppe Dell’Acqua ‘FUORI COME VA? FAMIGLIE E PERSONE CON SCHIZOFRENIA – MANUALE PER UN USO OTTIMISTICO DELLE CURE E DEI SERVIZI’ (Feltrinelli, 2010)
Alberta Basaglia, Gian Luigi Bettoli, Giorgio Bignami, Stefano Cecconi, Vittorio Cogliati Dezza, Massimo Cozza, Giovanna Del Giudice, Girolamo Digilio, Tommaso Losavio, Paola Menetti, Gisella Trincas, Rosy Bindi, Maria Antonietta Farina Coscioni, Gero Grassi, Ignazio Marino, Margherita Miotto, Livia Turco, Marco D’Alema, Luigi Attanasio, Santo Della Volpe, Federico Scarpa, Emanuele Sirolli
discutono di
COSA ( NON ) SERVE OGGI ALLA SALUTE MENTALE
introduce Maria Grazia Giannichedda
coordina Massimo Cirri
L’incontro nasce dalla volontà di tanti di noi di discutere e affrontare con autenticità la questione della salute mentale e di quanto si è fatto e si deve fare per far crescere le possibilità di rimonta, di guarigione e di protagonismo delle persone con l’esperienza del disturbo mentale. Nasce anche dal clamore intorno alle proposte di legge presentate da molti parlamentari della maggioranza. Proposte tutte che, nel rimaneggiare nel senso restrittivo le dimensioni di garanzia, libertà e diritto alla cura, pretendono di dire che daranno risposte più adeguate alle famiglie. Noi sappiamo che il problema non è la Legge 180, non lo è mai stato.
Nell’incontro, a partire da questo riconoscimento, vorremmo cominciare a proporre ragionamenti sensati che vedano, come per altro il ministro Fazio ha spesso affermato, le programmazioni regionali, le risorse messe in campo a livello locale, i percorsi di formazione per gli operatori, le opportunità concrete di abitare, di lavorare, di vivere nel contratto sociale per le persone con l’esperienza del disturbo mentale quali punti centrali di ogni attenzione intorno alla salute mentale e alle sue leggi.
Di queste questioni, con operatori, familiari, persone con l’esperienza, giornalisti e politici attenti, cercheremo di parlare sperando in una svolta, malgrado tutto possibile, nei modi e nelle pratiche per affrontare i bisogni reali di emancipazione delle persone.
L’invito in allegato.
Qualora decidiate di parteciparvi, dovete segnalarci la vostra presenza in quanto abbiamo la necessità di fornire un elenco dei nominativi dei presenti entro le 24.00 di martedì 8 pv., all’indirizzo: forumsegreteria@yahoo.it
Si segnala che, per accedere in senato, è obbligatorio per gli uomini giacca e cravatta
“ …Giocando con leggerezza inaudita sul dolore delle persone che erano accanto a chi vive l’esperienza del disturbo mentale, si sono dette e fatte cose orribili. I familiari sono stati oggetto di manipolazioni, di strumentalizzazione, di infiniti condizionamenti. Abbiamo colpevolmente consentito che si facesse dire alle madri, ai padri, ai fratelli, alle sorelle cose che non avrebbero potuto neanche pensare: dal ritornello della legge 180 “fallita”, alla nostalgia dei manicomi. Sembrava impossibile che si potesse e si dovesse parlare di persone, di sentimenti, di speranze. Chi viveva l’esperienza non doveva fare altro che esprimere dolore, disperazione, rabbia, rancore. […]
Oggi le persone che vivono l’esperienza del disturbo mentale parlano di futuro, di desideri, di lavoro, di amore, di protagonismo. Di guarigione.
Francesco, 23 anni, studente di architettura, da 4 anni tiene duro. «Quando è cominciata questa storia, la malattia, – ha detto al gruppo del Centro di salute mentale – sentivo un muro davanti a me. Un muro che mi impediva di incontrare gli altri. Ero sempre più schiacciato da questo muro. E sempre più solo. Ho provato a scavalcarlo più volte e sempre mi sono fatto male. Molto male. Adesso ho cominciato, piano piano, a picconarlo»”.
dalla Prefazione alla terza edizione di “Fuori come va?”