Roma 18 dicembre 2013
Si è svolto oggi l’incontro tra il Sottosegretario alla Salute Paolo Fadda e una delegazione del comitato nazionale stopOPG (Adriano Amadei Denise Amerini, Stefano Cecconi, Giovanna Del Giudice, Peppe Dell’Acqua, Girolamo Digilio,).
L’incontro, era stato richiesto, in particolare, per conoscere la natura dei Programmi di utilizzo del finanziamento presentati dalle Regioni sul superamento degli OPG. Ed è stata l’occasione per raccontare del grande Viaggio di stopOPG con Marco Cavallo.
Il sottosegretario Fadda (che con DM 18.7.2013 ha delega del Ministro in materia di Ospedali Psichiatrici Giudiziari) ha consegnato la “Relazione – dei Ministri della Giustizia e della Salute – sullo stato di attuazione dei programmi regionali relativi al superamento degli OPG (vedi), appena inviata al Parlamento.
Nella Relazione risulta evidente quello che già avevamo denunciato: come la legge 9/2012 sia stata utilizzata dalle regioni, in gran parte, con programmi che richiedono di utilizzare le risorse in conto capitale (173 milioni), per costruire le nuove Residenze in cui eseguire la misura di sicurezza (REMS con 990 posti letto, pari al numero degli attuali internati !). E sempre nella Relazione risulta chiaro che i tempi di “costruzione” delle REMS (tabella pagina conclusiva) vanno ben oltre il termine previsto per la chiusura degli attuali OPG (1 aprile 2014); e infatti si indica chiaramente come inevitabile un’ulteriore proroga di tale termine (pagina 13 Relazione).
Abbiamo ribadito che il problema non è il ritardo nella costruzione delle REMS, quanto piuttosto evitare che la chiusura degli attuali OPG si trasformi in una mera “regionalizzazione” degli stessi (proprio con le REMS si rischia l’apertura di decine di manicomi regionali). Per questo bisogna concentrare il finanziamento e l’attenzione dei programmi regionali sui percorsi di dimissione e sulle misure alternative a quelle detentive, previste dalle norme vigenti e dalle sentenze n. 253/2003 e 367/2004 della Corte Costituzionale. Questo significa orientare i finanziamenti verso i Dipartimenti di Salute Mentale.
E che ciò sia possibile lo dimostrano le dimissioni di oltre mille persone internate avvenute nel triennio 2010-2012 (si vedano pagine 4 e 5 della Relazione).
Tuttavia, sempre dalla Relazione, risulta che a dimissioni seguono sempre nuovi ingressi in Opg, e continue proroghe all’internamento. A conferma che, per abolire definitivamente la logica manicomiale – cioè un trattamento speciale per i “folli autori di reato”, diverso da quello usato verso i “cittadini sani” – bisogna modificare il Codice penale e gli istituti giuridici alla base dell’Opg. Si è dunque ben consapevoli che questa situazione condiziona anche il processo di superamento degli attuali Ospedali Psichiatrici Giudiziari, e a maggior ragione bisogna scongiurare l’apertura al loro posto di miniOpg/manicomi regionali, che verrebbero presto “riempiti” da nuovi ingressi.
Abbiamo detto che l’orrore dei manicomi giudiziari sta anche nelle condizioni indecorose, di degrado degli ambienti, nel sovraffollamento, ma soprattutto sta nell’insensatezza dell’Opg che
perpetua la logica manicomiale, in cui si sospende ogni diritto di cittadinanza e si rende impraticabile cura e riabilitazione.
Per questo abbiamo chiesto di proseguire il confronto, e ribadito che una ulteriore proroga della chiusura degli Opg è inaccettabile senza introdurre precisi vincoli: che favoriscano le dimissioni e le misure alternative alla detenzione, e sulla cessazione delle proroghe all’internamento (tanto più se motivate dalla mancanza di assistenza da parte dei servizi nel territorio).
In questo senso un primo segnale positivo, pur se insufficiente, è la parte della Circolare del Ministero della Salute (28.10.2013) che prevede di assegnare da subito anche ai DSM le risorse di parte corrente (38 milioni nel 2012 e 55 milioni ogni anno dal 2013).
Il sottosegretario Fadda presentando la Relazione, ha sottolineato che il superamento degli OPG è un percorso difficile, complicato da ragioni anche di carattere culturale (per superare stigma e pregiudizi ancora persistenti, in questo caso che associano malattia mentale a pericolosità sociale) e reso ancor più arduo dalla debolezza di molti servizi sociali sanitari e di salute mentale nel territorio. E, pur non condividendo tutte le critiche di stopOPG (in particolare quelle sulle Rems), si è reso disponibile al confronto (come riporta la Relazione soprarichiamata: “nell’ambito di un progetto che nel rispetto della dignità umana e della salute dei pazienti garantisca le soluzioni alternative adeguate in termini di assistenza sanitaria e sociale”).
Abbiamo confermato la disponibilità al confronto, che dunque ci auguriamo prosegua.
Stefano Cecconi, Giovanna Del Giudice
P.S.
Lunedì 23 dicembre stopOPG incontra il Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri
2 Comments
effetto marco cavallo! domani una delegazione di STOPOPG incontra la ministra cancellieri. si tratterà di aprire finalmente la discussione sul coice penale, nei limiti delle attuali congiunture politiche.
di certo il parlamento prorogherà la chiusura degli opg. bene! si fa per dire, bisogna introdurre correttivi, indirizzi, risorse che producano già da subito la riduzione del numero degli internati e spinte verso percorsi diversi dai rems. ecco questo proporrà la delegazione
Ciao il mio commento non può che essere amaro:è terribile constatare che come “nel nido del cuculo” mc murphy rispondeva allo psichiatra che gli domandava perchè fosse sempre agitato lui rispondeva:come si può stare calmi(fermi)in un mondo agitato(in movimento)?Proprio fantastico!Perchè la realtà manicomiale è “fantastica”solo che in questo “fantastico”ci rimette sempre il più debole e se lo dico che sono stato da quella parte della barricata per 22 anni…Io comincerei dal risanare la società se si vuole sperare indirettamente di sanare le vittime(i matti) di questa follia;quando avverrà tutto questo(semmai avverrà)?E cosa resterà delle “vittime”?Poco o niente,se almeno chi vuole apparire come quello che ha orecchie per sentire sentisse chi come me ha titolo per dire,ma ormai sono vent’anni che cerco di comunicare quali sono le vie da seguire ma inutilmente,si è più portati al protagonismo dell’apparire che a quello del realizzare perciò…