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Comincia oggi, 30 Novembre, con la visita alla Rems di Pordenone, il viaggio di Stopopg per incontrare gli operatori impegnati nella costruzione di alternative all’Opg, nelle diverse regioni italiane. Dopo il resoconto dell’incontro con il sottosegretario De Filippo, dove appariva evidente il ritardo di un buon numero di regioni nel mettere a punto i processi di cambiamento, sono partite dal Ministero diffide per Asl e regione. Stopopg, con le visite programmate alla Rems di Salerno il 2 Dicembre, di Mondragone e Roccaromana il 3 Dicembre e di Pontecorvo il 4 Dicembre, intende sostenere l’azione del Ministero, ma anche produrre un rapporto dettagliato sulle modalità di attuazione della legge 81 e denunciare alcuni progetti che vengono segnalati come approssimativi, frettolosi e alla fine insensati. Il Forum intende seguire, nel corso delle prossime settimane, lo sviluppo della vicenda e pubblicare in rassegna contributi e articoli di cronaca della stampa nazionale e locale. A questo proposito, di seguito due note informative della situazione campana e toscana.

Campania: chiusura in ritardo per l’Opg di Aversa, il ministero diffida Asl e Regione

di Nicola Rosselli da Il Mattino del 17 Novembre 2015

Anche la Campania è in ritardo sull’applicazione della legge che cancella gli Opg. Per questo la Regione è tra i destinatari della lettera di diffida spedita dal ministero della Salute nei confronti degli enti territoriali inadempienti. La vicenda è seguita personalmente dal sottosegretario alla Salute Vito De Filippo.

A quanto risulta al ministero, nei cinque manicomi giudiziari “superstiti” (Reggio Emilia, Montelupo Fiorentino, Napoli, Aversa, Barcellona Pozzo di Gotto) dopo sette mesi dall’entrata in vigore della legge, risultano ancora internate 234 persone. Altre 231 persone (di cui 42 donne) sono internate nelle Rems di Castiglione delle Stiviere. Nelle altre Rems attivate gli internati detenuti sono 208 (di cui 25 donne). Complessivamente, la popolazione internata in misura di sicurezza detentiva è di 673 persone (nel 2011 superavano le 1.400 persone). Oltre alla Campania la diffida è partita anche per Veneto, Piemonte, Toscana, Abruzzo, Lazio, Calabria e Puglia. Da Aversa arrivano parole di distensione. “L’ospedale psichiatrico giudiziario Filippo Saporito chiuderà definitivamente i battenti non prima del prossimo autunno” aveva affermato al primo aprile scorso la direttrice della struttura aversana, il più antico manicomio criminale d’Italia, la dottoressa Elisabetta Palmieri.

Almeno per quanto riguarda i pazienti campani per i quali si preannunzia il trasferimento definitivo verso le Rems (Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza) di destinazione entro la metà del prossimo mese di dicembre. Rimangono, però, i pazienti laziali che non hanno ancora un posto presso le Rems della loro regione. Insomma, ad oltre sette mesi dalla dismissione, si dovrà continuare nelle attività di dismissione che non potranno non tenere conto di quanto fatto o da fare da parte delle Asl di origine degli attuali ricoverati.

Ricoverati che nell’ultima settimana di marzo passarono da 103 a 96 a seguito di alcune dimissioni/scarcerazioni di detenuti/pazienti da parte dell’autorità giudiziaria. Di questi 96 pazienti, stando ai dati forniti dalla dirigenza del Saporito, 35 erano di competenza della Regione Campania, mentre i rimanenti 61 provenivano da Lazio, Abruzzo e Molise. Da allora ad oggi la situazione è sensibilmente migliorata. Queste ultime due regioni hanno incamerato i propri pazienti. Al momento vi sono in totale 42 ospiti di cui 20 laziali e 22 campani. Laziali che sono stati assegnati alla Rems di Palombara Sabina, che, però, non ha posto per loro.

Insomma, come sottolineato dagli addetti ai lavori, si è dato il via alle dismissioni senza predisporre le strutture alternative, facendo un discorso praticamente al contrario di quello che doveva essere secondo logica. Per quanto riguarda i campani, ad essere interessate sono due province: Caserta e Avellino. In Terra di Lavoro vi sono state due Rems provvisorie a partire dal pruno aprile, a Statigliano, nel comune di Roccaromana, con 20 posti e a Mondragone con 8. Ad esse si deve aggiungere una Rems provvisoria in provincia di Avellino a Bisaccia che, però, ha curato solo i nuovi ingressi a far data proprio dal primo aprile.

A metà dicembre si avrà una Rems definitiva a Calvi Risorta con 20 posti letto (era prevista per agosto) e a San Nicola Baronia, in provincia di Avellino ad inizio dicembre (era prevista per maggio scorso). Altri 12 posti, come preannunziato dal commissario dell’Asl di Caserta Gaetano Danzi, dovrebbero essere reperiti in tempi brevi a Vairano Patenora, dove da qualche giorno si sono intensificate le attività per l’ultimazione nel rispetto della normativa.

Opg: il collegio Ipasvi interviene sui ritardi nella chiusura della struttura

da gonews del 21 Novembre 2015

Sarebbe dovuto chiudere lo scorso 31 marzo, dopo numerose proroghe, l’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino. L’Opg, però, è ancora aperto tantochè gli stessi internati hanno presentato reclamo. Un reclamo accolto dalla magistratura di sorveglianza per la quale gli ospiti di Villa Ambrogiana potranno restare nella struttura per altri tre mesi, fino al superamento definitivo degli opg. Dunque la Toscana ha 90 giorni di tempo per chiudere l’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino e passare al sistema delle rems. La residenza per l’esecuzione di misure di sicurezza provvisoria di Volterra, da 22 posti, dovrebbe essere pronta dal prossimo dicembre (in attesa della realizzazione di quella definitiva, da 40 posti, sempre a Volterra). Intanto, come denuncia il Presidente del Collegio IPASVI di Grosseto, Nicola Draoli, a causa del ritardo nell’apertura delle rems in Toscana, gli ex ospiti dell’opg trovano adeguata collocazione (a spese delle asl) in residenze attrezzate fuori regione. Un cambiamento difficile da gestire, a causa delle numerose incertezze, per gli infermieri che si trovano a lavorare non soltanto in strutture inadeguate, ma si vedono costretti a far fronte ad un aumento delle aggressioni ai danni degli operatori. «Gli opg non erano e non sono – spiega Cecilia Pollini, vice presidente del Collegio IPASVI di Firenze – strutture adatte alla detenzione di persone con problemi psicologici importanti, quindi il loro superamento era ed è necessario. Naturalmente i soggetti coinvolti in questo processo dovrebbero dialogare e collaborare per definire un percorso terapeutico e riabilitativo degli internati». Per questi detenuti e per il loro recupero, infatti, l’aspetto socio-sanitario è determinante. «C’è anche un altro aspetto da sottolineare – continua Pollini – che riguarda l’idoneità strutturale delle rems, nelle quali deve essere garantita la sicurezza degli infermieri che vi lavorano, contrariamente a quanto accaduto fino ad oggi». I Collegi Ipasvi di Firenze e Grosseto, pertanto, chiedono alla Regione Toscana di farsi carico, in vista del superamento dell’opg, dell’adeguamento della residenza per l’esecuzione di misure di sicurezza di Volterra affinché gli infermieri possano svolgere il loro lavoro in tranquillità e sicurezza.

(Disegno di Matilde, 6 anni)

Sarebbe dovuto chiudere lo scorso 31 marzo, dopo numerose proroghe, l’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino. L’Opg, però, è ancora aperto tantochè gli stessi internati hanno presentato reclamo. Un reclamo accolto dalla magistratura di sorveglianza per la quale gli ospiti di Villa Ambrogiana potranno restare nella struttura per altri tre mesi, fino al superamento definitivo degli opg.

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Sarebbe dovuto chiudere lo scorso 31 marzo, dopo numerose proroghe, l’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino. L’Opg, però, è ancora aperto tantochè gli stessi internati hanno presentato reclamo. Un reclamo accolto dalla magistratura di sorveglianza per la quale gli ospiti di Villa Ambrogiana potranno restare nella struttura per altri tre mesi, fino al superamento definitivo degli opg.

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Opg, il collegio Ipasvi interviene sui ritardi nella chiusura della struttura

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