Sette raccomandazioni approvate dalla Conferenza delle Regioni per introdurre, nell’ambito delle loro competenze, modifiche all’assistenza psichiatrica in grado di prevenire ed evitare le contenzioni fisiche praticate nei servizi di salute mentale.

Raccomandazione 1 – Monitorare a livello regionale il fenomeno delle contenzioni attraverso la raccolta sistematica di informazioni di qualità tale da consentire di predisporre azioni migliorative.

Raccomandazione 2 – Monitorare a livello regionale i comportamenti violenti nei luoghi di cura per acuti (concordando gli strumenti di valutazione da adottare e le modalità di elaborazione dei dati a livello dei servizi di salute mentale coinvolti).

Raccomandazione 3 – Promuovere la formazione di tutti i soggetti coinvolti, sanitari e non, per favorire pratiche appropriate di gestione delle situazioni a rischio che siano in grado di arrestare i fenomeni di escalation.

Raccomandazione 4 – Definire e garantire standard di struttura e di processo per la salute mentale che siano in grado di contrastare la comparsa di comportamenti violenti o permettano di affrontarli e superarli nel modo più efficace possibile.

Raccomandazione 5 – Valutare l’impatto delle iniziative di informazione, di formazione e di appropriatezza organizzativa sul miglioramento della qualità dell’assistenza e della cura psichiatrica; in particolare in termini di riduzione dei comportamenti violenti e degli episodi di contenzione fisica.

Raccomandazione 6 – Promuovere nei Servizi pratiche sistematiche di verifica e miglioramento della qualità relativamente alla gestione delle situazioni di crisi e, in particolare, al ricorso alla contenzione fisica che, in una assistenza psichiatrica orientata alla buone pratiche, assume il significato di evento sentinella.

Raccomandazione 7 – Favorire la trasparenza delle strutture di cura, in cui si trattano i casi acuti, con il coinvolgimento di associazioni di utenti, di familiari, e degli uffici deputati alla difesa dei diritti dei cittadini, al fine di migliorare l’accessibilità, la vivibilità e l’accoglienza, dare informazioni sulle procedure in atto e sulle garanzie per gli utenti, facilitare la comunicazione con l’esterno.

Queste le 7 raccomandazioni approvate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per ridurre il fenomeno della contenzione fisica dei pazienti psichiatrici. “L’esigenza di queste raccomandazioni – spiega la Conferenza nel documento approvato (vedi allegato a fondo pagina) – nasce dalla convinzione che la prevenzione della contenzione fisica nei contesti di cura psichiatrica sia una questione generalmente sottovalutata: stiamo parlando di una pratica diffusa, non omogeneamente applicata nelle diverse Regioni ma, soprattutto, con differenze notevoli tra un servizio e l’altro che non trovano giustificazioni di ordine epidemiologico”. Le Regioni sono state spinte a produrre queste raccomandazioni anche dalla preoccupazione che una pratica disinvolta della contenzione avvalori il mito della natura intrinsecamente violenta della cura psichiatrica, con ciò accrescendo il pregiudizio nei confronti della malattia mentale e aumentando la resistenza a utilizzare i servizi psichiatrici da parte di chi ne ha bisogno.

L’obiettivo è dunque quello di costruire una strategia di prevenzione della contenzione fisica. Un percorso “per giungere alla meta costituita dal superamento della contenzione fisica, facendo di tale superamento un elemento di qualità del miglioramento continuo della pratica psichiatrica”, si legge ancora nel documento. Tutto questo avverrà comunque nell’ambito delle competenze regionali, senza alcuna intenzione – specifica la Conferenza – di sostituirsi alle società scientifiche, a cui spetta il compito di svolgere ricerche e stabilire metodi di valutazione, né alle associazioni di utenti e di familiari nel loro servizio di verifica dei servizi e sollecitazione di interventi.

 da QuotidianoSanità.it, 02 agosto 2010

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