Legare sarà “tortura”? Sì, se “indebitamente”
Psicoradio si occupa del reato di tortura intervistando l’ex giudice Felice Casson, ora senatore del PD, promotore di un disegno di legge volto ad introdurlo.
Il reato non è ancora contemplato nell’ordinamento giuridico italiano, e invece la sua introduzione potrà essere molto utile anche per difendere i pazienti psichiatrici dagli abusi.
Per parlare di tortura ricordiamo il caso di Francesco Mastrogiovanni, morto in un letto di contenzione dopo aver subito un trattamento sanitario obbligatorio (tso) nell’ospedale di Vallo della Lucania nel 2009. Alla morte è seguito un processo che si è concluso a fine ottobre 2012 con la condanna dei medici a pene variabili tra i due e quattro anni e l’assoluzione degli infermieri.
E Psicoradio racconta anche il lato umano di questa vicend atragica, delineando il ritratto del maestro elementare “amato dai suoi alunni perché dava grande spazio al gioco nelle sue lezioni”, come racconta la nipote di Mastrogiovanni, Grazia Serra.
Del reato di tortura, oltre al senatore Casson, parla parla l’avvocato della famiglia Mastrogiovanni, Valentina Restaino. A tal proposito il senatore Casson chiarisce tra l’altro che, nel suo disegno di legge, il reato di tortura può essere aggravato dal fatto che sia commesso da un pubblico ufficiale, agenti di polizia ecc.. E alla domanda circa la possibilità che la contenzione su malati psichici (cioè legare al letto un paziente) possa essere considerata tortura, Casson risponde usando la parola “indebitamente”:quando la contenzione è usata senza necessità terapeutica, potrà essere considerata tortura.
Attualmente questo disegno di legge sul reato di tortura è stato ripresentato ed è alla Commissione Giustizia del Senato.