Basaglia, dall’Italia al Brasile e ritorno: Belo Horizonte insegnerà qualcosa all’Italia?
Il 31 marzo gli attuali Ospedale psichiatrici giudiziari italiani dovrebbero essere chiusi per legge, ma mancano le strutture alternative dove accogliere gli ex internati. Cosa ne sarà di loro se, come molti sostengono, la legge subirà una proroga?
“Gli OPG fanno schifo!!”dichiara ai microfoni di Psicoradio un ex internato, ora domiciliato a Casa Zacchera di Sadurano, la comunità alternativa agli OPG della quale abbiamo già parlato in una precedente puntata.
E per raccontare esempi di superamento di manicomi giudiziari, Psicoradio ha intervistato lo psichiatra Ernesto Venturini, che scritto la prefazione ed ha tradotto il libro del collega brasiliano Virgilio de Mattos “Una via di uscita dall’Ospedale psichiatrico giudiziario, l’esperienza di Belo Horizonte”.
Il libro racconta un’esperienza che dura da dieci anni: le persone condannate non sono più rinchiuse nell’OPG ma vengono invece seguite con percorsi individuali, anche di lavoro, e accolte in situazioni protette, come le case famiglia. I risultati sono estremamente positivi, il numero di recidive solo del 2 per cento, e solo per reati minori. Così facendo si garantisce la punibilità del paziente psichiatrico che commette reato, rimane la responsabilità individuale, non c’è presunzione di una pericolosità illimitata ma diritto alla colpevolezza e ad un giusto processo.
L’esperienza di Belo Horizonte trae ispirazione dai principi che giudano anche la legge 180, che ha dichiarato l’inutilità e la dannosità dei manicomi e che concettualmente si estende anche agli ospedali psichiatrici giudiziari.
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