BASTA DISTRARSI CHE TORNI DENTRO – Fermiamo l’attacco alla legge Basaglia
Psicoradio si occupa della modifica della legge 180 approvata il 17 maggio in Commissione Affari Sociali della Camera. Partendo dall’esperienza di ciascuno, la redazione ne discute parlando di cura obbligatoria e TSO, di farmaci e di relazione con i terapeuti.
E Il dott. Angelo Fioritti, responsabile del Dipartimento di salute mentale di Bologna, commenta “Non ci serve l’aumento della obbligatorietà, ma il contrario, ovvero più risorse per acquisire la fiducia dei cittadini ammalati in modo da non riproporre il paternalismo in cui lo psichiatra decide e il paziente fa”.
Come l’anno scorso, Psicoradio lancia un appello a tutte le persone che non vogliono che la legge Basaglia venga affossata.
Appello
BASTA DISTRARSI CHE TORNI DENTRO
Fermiamo l’affossamento della legge Basaglia
Mentre l’Italia è angosciata per gli attentati e per i terremoti, reali ed economici, un gruppetto di deputati cerca di annullare la legge 180 (legge Basaglia).
Il 17 maggio è stato approvato in Commissione Affari sociali della Camera un testo di Riforma della legge 180, la cosiddetta Legge Basaglia, ( 14 voti di PDL e LEGA contro 12 di PD, Radicali e IDV). Questo progetto di legge, per diventare effettivo, dovrebbe poi essere votato alla Camera.
Il testo approvato è molto simile a quello che avevano già tentato di far passare un anno fa, e che era stato fermato dalla mobilitazione degli utenti, familiari, esperti.
Questo progetto di legge è uno stravolgimento dei principi della legge Basaglia innanzitutto perché reintroduce luoghi in cui le persone malate vengono rinchiuse per essere curate obbligatoriamente.
Art. 5. È istituito il trattamento necessario extraospedaliero prolungato, senza consenso del paziente (…) in strutture diverse da quelle previste per i pazienti che versano in fase di acuzie,(…) ha la durata di sei mesi e può essere interrotto o prolungato (.) nelle comunità accreditate o nelle residenze protette “
Coerentemente con questa cultura, anche il Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) viene prolungato, dai 7 giorni attuali (rinnovabili) ai 15 (rinnovabili) del nuovo progetto. Poi, con un maquillage ipocrita, gli viene cambiato nome: non si chiama più Trattamento Sanitario Obbligatorio, ma Trattamento Sanitario Necessario, (è sempre obbligatorio, ma non si dice più).
Art. 6. Il trattamento sanitario necessario per malattia mentale (TSN) ha la durata di quindici giorni, rinnovabili.
Il progetto di legge riporta indietro le lancette della cura anche in altri ambiti, come la riabilitazione, e la chiusura degli OPG, che viene sospesa. Già un anno fa, gli utenti, i familiari, gli esperti avevano chiarito che questa proposta è:
INUTILE. E’ noto da tempo che la cura per obbligo non funziona, obbligatoriamente si può solo somministrare farmaci, sedare, e forse questa è l’idea di cura che ha in testa chi ha scritto la legge. Per obbligo non si può invece stabilire quella relazione tra paziente e persone che lo curano che è il presupposto di un vero cambiamento. E comunque, per le urgenze, il TSO esiste già.
DANNOSA. Con che fiducia una persona che si sente male o un suo familiare, potranno rivolgersi ai servizi, se sanno che potrà essere rinchiuso? Meno persone malate affronteranno la loro malattia, più persone malate saranno sole
COSTOSA. Dove verranno effettuati tutti quei ricoveri obbligatori, per mesi o anni? Sappiamo come sono alti i costi di una degenza nelle comunità accreditate o nelle residenze protette, e si tratta di fondi che verranno distolti dalle altre attività.
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