di Luigi Benevelli
“In un momento storico come questo, in cui si sono persi tanti valori e significati, e in un momento di così grave sconcerto per la vita nazionale, la psichiatria ha uno spazio più ampio che in passato” (ANSA, Roma, 12 ottobre).
Queste parole sono state pronunciate da Gianni Letta potente sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel saluto da lui portato, in tandem con il cardinale Ruini, al 45° Congresso della Società Italiana di Psichiatria. Ambedue hanno perorato la causa dei correttivi da apportare alla legge 180, in particolare per “ovviare alla carenza di strutture e al disagio delle famiglie, troppo spesso lasciate sole”. In quella sede Letta ha denunciato il permanere di diffidenze e pregiudizi non solo nei confronti dei malati, ma anche degli operatori, specie gli psichiatri ed ha invitato una delegazione di psichiatri a recarsi nel suo ufficio a Palazzo Chigi. Ruini, da parte sua, ha sollecitato “lo snellimento delle normative che consentano ai medici, e in subordine anche ai famigliari, di decidere il ricovero”.
Ora, non è necessario essere specialisti in Clinica delle Malattie Nervose e Mentali o esperti di fisiognomica per capire che, dopo le vicende di “papi”, delle escort e del “lodo Alfano” Berlusconi è da mesi molto, ma molto arrabbiato, che non sa trattenere la sua ira e che chi gli sta vicino e lo consiglia “per il suo bene”, non è finora riuscito ad aiutarlo a darsi una regolata, a controllarsi se non proprio a contenersi. E chissà quanti pensieri e battute si sono fatti in queste settimane fra i suoi più stretti collaboratori sullo stato del nostro Silvio. Di qui è comprensibile il disagio dei “famigliari” (in senso esteso) e la richiesta di aiuto degli stessi, fino all’offerta di aprire a psichiatri le porte del Palazzo.
Pare che il prof. Siracusano, presidente uscente della Società Italiana di Psichiatria abbia manifestato grande piacere nel ricevere l’invito e pare abbia promesso che andrà a Palazzo Chigi a discutere con Gianni Letta (e il cardinale) sul che fare. Il problema però non sarà tanto in chi potrà fare la proposta di trattamento, quanto in chi oserà convalidarlo.
Che forse un problema di competenza psichiatrica sia all’interno del governo, ma che il problema dell’assistenza psichiatrica non sia fra le priorità della politica lo ha detto proprio il sottosegretario Fazio, quello che ha nel Governo Berlusconi la delega della sanità, che portando il saluto agli psichiatri della SIP, ha affermato che c’è bisogno non di modificare la legge, ma di garantire la presenza di Dipartimenti funzionanti non più a macchia di leopardo, ma su tutto il territorio nazionale.
Mantova, 15 ottobre 2009
1 Comment
Alla luce degli ultimi avvenimenti possiamo dire che il gesto di Massimo Tartaglia è OMEOPATICO e che questo tuo intervento era premonitore.Chissà se faranno una legge che proibisca avere premonizioni? Cioè avere pensieri, emozioni, desideri….