Oggi mercoledi 26 giugno il Centro Sperimentale Pubblico Marco Cavallo, in collaborazione con il Movimento per la tutela della salute mentale Rompiamo il silenzio, organizza a Latiano, presso il Cinema Teatro Olmi, messo gentilmente a disposizione dall’amministrazione comunale, un incontro-dibattito pubblico aperto ad operatori del servizio pubblico e del privato sociale, utenti, familiari, amministratori e cittadinanza per discutere sulle criticità e le possibili vie d’uscita per i servizi di salute mentale della Regione Puglia. In un momento in cui si palesano rischi di chiusura, accorpamento di alcuni servizi territoriali e non è ancora chiaro il destino di alcune tra le esperienze più innovative del territorio pugliese (compreso il Centro Sperimentale Pubblico Marco Cavallo), è importante discutere e confrontarsi fra tutti gli attori sociali e sanitari coinvolti. I servizi di salute mentale regionali (ma il quadro nazionale non è sostanzialmente migliore, come emerso dal rapporto della Conferenza Nazionale per la Salute Mentale) sono in una condizione di pauroso arretramento ormai da diversi anni. Nonostante un Movimento per la tutela della salute mentale come Rompiamo il silenzio sia riuscito a porsi come interlocutore credibile e accreditato della Regione Puglia in tema di pratiche e politiche per la salute mentale e organizzazione dell’assistenza, ancora nessun sostanziale cambiamento è avvenuto nella gestione dei servizi e nel consolidamento delle esperienze regionali più significative. Questo incontro pubblico vuole sollecitare, promuovere, stimolare e coinvolgere maggiormente tecnici, amministratori e cittadini allo scopo di scuotere questa situazione di stallo e di incertezza permanente in cui sono costretti a vivere persone sofferenti, i loro familiari e gli stessi operatori. Non possiamo permettere che anni di lavoro vengano spazzati via da politiche lontane dai bisogni dei cittadini e tese sostanzialmente a mantenere una situazione di estrema povertà di risorse e di possibilità di sviluppo della salute mentale territoriale. Contro il ritorno di un’assistenza psichiatrica che contiene, parcheggia e gestisce la devianza e la marginalità sociale è giusto pretendere che la Regione Puglia si assuma la responsabilità di un impegno forte e concreto per scongiurare questa deriva. Forse è una delle ultime occasioni in cui far prendere coscienza alla politica della miseria dell’attuale situazione e forse l’inizio di una mobilitazione generale permanente sui problemi della psichiatria di questo territorio.
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