Proseguono gli appuntamenti con la lettura promossi da Conferenza Basaglia per confrontarsi su concretezza dei bisogni e astrattezza dei diritti alla luce della pandemia e a partire dalla lezione basagliana. Protagonista dell’incontro di giovedì 14 gennaio sarà il libro All’ombra dei ciliegi giapponesi. Gorizia 1961 di Antonio Slavich, la storia dell’inizio della rivoluzione.
Continuano anche nel mese di gennaio gli appuntamenti con la lettura promossi da CoPerSaMM, la Conferenza Permanente per la Salute Mentale nel Mondo Franco Basaglia, che attraverso il progetto “Leggere per trasformare”, finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, intende riprendere pubblicamente il discorso attorno ai temi della cittadinanza e del diritto alla salute. L’associazione di promozione sociale, costituita a Trieste nel 2010 dai più stretti collaboratori di Franco Basaglia e oggi presieduta dalla psichiatra Giovanna Del Giudice, opera nel campo della salute mentale e della tutela dei diritti umani delle persone più fragili e giovedì 14 gennaio alle 18 su Google Meet proporrà un incontro con “All’ombra dei ciliegi giapponesi” di Antonio Slavich, un testo dell’Archivio critico della salute mentale pubblicato nel 40° della Legge Basaglia nella Collana 180 delle Edizioni alpha beta Verlag di Merano, che racconta il momento in cui prese avvio il lento e progressivo smontaggio dell’istituzione manicomiale, senza nascondere le emozioni, i dubbi, la sofferenza, le frustrazioni di quei primi tempi.
Nel marzo del 1962, in una Gorizia oppressa dalla Cortina di Ferro, arriva il dottor Slavich, chiamato da Franco Basaglia che pochi mesi prima aveva vinto il concorso da direttore in quel luogo dimenticato e aveva chiesto al suo unico allievo di raggiungerlo: sarà un inizio difficile, ostile, violento, empirico; forse non era neanche chiarissimo dove si volesse arrivare, ma era chiarissimo come lo si volesse fare: esercitando la cura, praticando attenzione, riconoscendo dignità. Temi per nulla datati, che la pandemia ha reso drammaticamente attuali e che il testo, che in realtà è un pretesto per riparlarne, ci invita a riconsiderare. Perché la crisi che stiamo vivendo è soprattutto una crisi di senso, di priorità, di concezione delle persone: quelli che allora erano internati senza nome né volto non sono così diversi dai tanti abbandonati nelle case di riposo o costretti in ospedali dove la medicalizzazione esasperata imposta dal Covid rischia di svuotarsi di umanità. E lo stile della relazione medico-paziente, e non solo, ora come allora è anche un fortissimo messaggio.
Con/F/Basaglia vuole riproporre il tema della cittadinanza, della dignità, dell’importanza di sviluppare — come direbbe papa Francesco — anche un vaccino per il cuore, che rimetta al centro le persone e non solo le loro malattie.
Introdotti e moderati dalla giornalista Emily Menguzzato, ne parleranno Sergia Adamo, docente di Teoria della letteratura e Letterature comparate all’Università di Trieste, e Marco Visintin, psicologo presso il Centro di Salute Mentale di Gorizia, alla presenza di Peppe Dell’Acqua, psichiatra e infaticabile divulgatore, direttore della Collana 180-Archivio critico della salute mentale, e stimolati dalla lettura di passi scelti dall’attrice Sara Alzetta.
All’evento, realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Trieste e con l’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina, sarà possibile accedere tramite la piattaforma Google Meet a questo link.