Da mercoledì 17 marzo è in libreria e online Piccolo manuale di sopravvivenza in psichiatria, di Ugo Zamburru e Angela Spalatro. Può sembrare un titolo provocatorio, ma non è così: l’autore e l’autrice, entrambi psichiatri, scrivono un vero manuale pratico dedicato a tutte le persone che, direttamente o indirettamente, hanno a che fare con i servizi psichiatrici italiani. Cosa fare in caso di diagnosi psichiatrica? A chi rivolgersi? Da cosa stare in guardia?
«Non chiedermi che sintomi ho, chiedimi cosa mi è successo!»
Quando il vecchio maestro di Ugo Zamburru gli chiese quanti tipi di schizofrenia conoscesse lui, fresco di studi e desideroso di fare bella figura, rispose snocciolando le quattro categorie diagnostiche che si usavano allora, negli anni ’80. «Sbagliato – gli ha risposto allora il maestro – Esistono tanti tipi di schizofrenia quante sono le persone che vengono diagnosticate tali». Si può dire che il libro sia tutto qui: affrontando a viso aperto cattive prassi, ignoranza e pregiudizi legati alle condizioni psichiatriche i due autori mettono insieme le neuroscienze con le proprie esperienze personali di una vita passata sul campo. Nel farlo raccontano un altro modo di vedere la psichiatria, fatta non solo di farmaci e contenzione ma soprattutto di ascolto attivo, condivisione, relazione.
«Credo che il processo di cura sia quello che descriveva Basaglia: un atto di reciprocità, una via intrapresa insieme nella condivisione dei nostri saperi, dei nostri desideri, delle nostre paure»
Piccolo manuale di sopravvivenza in psichiatria non è scritto solo per i medici ma per quelle persone che nella psichiatria sono coinvolte – compresi utenti e familiari – e che cercano informazioni pratiche per muoversi nella complessità delle diagnosi psichiatriche e dei servizi territoriali. Una critica ai falsi miti della psichiatria ma anche una corposa raccolta di esempi virtuosi, dal Caffè Basaglia all’Open Dialogue. Buone prassi per una pratica psichiatrica più sana e più giusta.