Comunicato ANSA di Psichiatria Democratica.
Napoli, 28 Aprile.”Ancora una volta il Presidente Napolitano, nel suo messaggio di ringraziamento a PapaFrancesco, ha dimostrato la sua sensibilità sul tema dellacondizione carceraria – afferma Psichiatria Democratica in una nota – perorando ‘la causa delle migliaia di detenuti ristretti in condizioni disumane in carceri sovraffollate e inidonee’, ribadendo che ‘in effetti, è ora – a distanza di oltre sei mesi dal messaggio da me rivolto al Parlamento a questo proposito – di fare il punto sulle misure adottate e da adottare, anche in ossequio alla nota sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo”. Psichiatria Democratica ”non può che condividere la sollecitudine del Capo dello Stato, ricordando che esiste un’altra emergenza, altrettanto drammatica e urgente che attende soluzione: quella delle circa 1000 persone ancora internate negli Ospedali psichiatrici giudiziari. La recente conversione in legge del “Decreto 31 marzo 2014, numero 52, recante disposizioni urgenti in materia di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari” apre una nuova fase del processo di chiusura sulla cui attuazione occorre attentamente vigilare perchè ne siano rispettati i tempi e quella prevista sia veramente l’ultima proroga”.
Psichiatria Democratica, prosegue la nota, si impegna, ”in tutte le sedi istituzionali, affinchè le Regioni presentino – entro la scadenza del 15 giugno – le necessarie revisioni dei progetti di realizzazione delle Rems, col loro drastico ridimensionamento alla luce dei nuovi indirizzi della Legge, e formulino, d’intesa con i Dipartimenti di salute mentale (Dsm) competenti, accurati progetti terapeutico riabilitativi individuali per ciascun internato”. L’associazione chiede
inoltre ”e con forza, che i fondi che verranno risparmiati per la riduzione che si avrà del numero delle residenze e che tutto il personale previsto per la gestione delle stesse, venga subito destinato ai Dsm, in ragione delle gravi carenze economiche e di operatori che si registrano in tutto il Paese, rilanciando e sostanziando, nei fatti, le pratiche territoriali così come richiedono gli utenti, i loro familiari e tutte le figure professionali impegnate”.