Marco Cavallo il grande cavallo azzurro all’Expo, contro l’esclusione
Luglio-Ottobre 2015
Lottare per l’abolizione di tutte le Istituzioni totalizzanti che ancora esistono nel mondo, per costruire sistemi di welfare capaci di accogliere tutti; “nitrire” al Pianeta per dire a tutti che “nutrire” il Pianeta non sia aumentare l’esclusione. È per portare questi messaggi che Marco Cavallo, il grande cavallo azzurro alto quasi 4 metri che nel 1973 a Trieste ruppe i muri del manicomio dando il via all’inarrestabile processo di cambiamento e alla Legge 180, si presenterà all’Expo mercoledì 8 luglio a partire dalle ore 19.30.
Il suo arrivo a Expo sarà “scortato” da un folto gruppo di persone e Autorità tra le quali Agostino Maio e Gianni Torrenti, rispettivamente Capo di Gabinetto della Presidenza e Assessore alla Cultura della Regione Fvg, Fosca Nomis in rappresentanza del Commissario di Expo Giuseppe Sala, Raffaele De Luca e Franca Gina Basso, rispettivamente Sindaco e Assessore alle Politiche per la comunità e Integrazione del Comune di Limbiate, Massimo Cirri, nota voce di RAI Radio2, don Virginio Colmegna e 35 elementi del Corpo musicale parrocchiale cittadino di Rho.
Ma prima di entrare a Expo, dove vi resterà fino alla fine di ottobre ospitato all’esterno del Padiglione KIP (vicinissimo all’ingresso Ovest-Triulza, al Media Center e al Giardino delle Nazioni Unite), martedì 7 luglio intorno alle ore 16 Marco Cavallo andrà a fare visita agli ospiti della Casa della Carità di don Virginio Colmegna. Ogni giorno la Casa della Carità si prende cura di centinaia di persone in difficoltà: famiglie senza casa, giovani, mamme con bambini, persone con problemi di salute mentale e migranti. E’ a loro in particolare che Marco Cavallo vorrà portare la sua storia e raccogliere i loro desideri.
L’iniziativa è organizzata da un gruppo di lavoro formato da KIP International School, Copersamm – Conferenza permanente per la Salute Mentale nel Mondo Franco Basaglia, grazie al sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, che fino al 9 luglio tra l’altro sarà a Expo con una settimana dedicata. Grazie a Domitalia, player mondiale del mondo dell’arredo, si è potuto allestire l’area intorno a Marco Cavallo; una zona dove ci si potrà fermare per rilassarsi, ma soprattutto per conoscere grazie ai materiali video e informativi in italiano e inglese un po’ di più questa storia tutta italiana.
A partire da agosto inoltre, si svolgeranno una serie di eventi collaterali organizzati da una rete di soggetti tra i quali la Cooperativa Ag. Soc. Clarabella di Corte Franca – Dipartimento di Salute Mentale di Iseo che attraverso degustazioni serali dei loro vini racconterà le numerose attività che svolgono nel percorso di cura ed assistenza e di sviluppo di attività produttive per la creazione di opportunità lavorative per persone con disagio psichico, ArtVillage di San Severo, centro di accoglienza, prevenzione, protezione e promozione della Salute e inclusione sociale, riconosciuto nell’ambito del “Sistema nazionale delle orchestre e cori giovanili” che porterà la sua musica, la Comunità di Sant’Egidio di Roma, con i suoi progetti dedicati alle persone senzatetto, alcuni soffrono di problemi psichici, spesso dovuti a storie cariche di sofferenza perchè la solitudine può far impazzire, la Cooperativa Olinda di Milano, MAT Modena – Settimana della Salute Mentale, il Dipartimento di Salute Mentale di Trieste, l’Associazione Jobel Onlus che porterà l’esperienza della lotta alla contenzione nei paesi dell’Africa Occidentale (Costa d’Avorio, Benim, Burkina Faso e Togo) e molti altri ancora.
Ma cosa ci fa un grande cavallo azzurro all’Expo?
L’invito viene da KIP International School, un’organizzazione internazionale creata, con l’appoggio della Presidenza dell’Assemblea dell’Onu, dagli esperti che hanno realizzato, negli ultimi trent’anni, programmi di cooperazione allo sviluppo in oltre 40 paesi in tutto il mondo e che a Expo gestisce il Padiglione KIP. Tutte le attività che si svolgono nel Padiglione KIP si basano sull’idea che lo sviluppo dei paesi e del pianeta sarebbe migliore se fosse basato su una grande rete mondiale di collettività locali i cui attori pubblici, associativi e privati scelgono insieme cosa fare per rispondere ai loro bisogni di sopravvivenza, alimentazione, benessere e sicurezza. Per fare questo è necessario imparare dalle tante esperienze che, in tutti i paesi, costruiscono territori attraenti, dimostrando che lo sviluppo locale si può realizzare senza escludere nessuno.
<<I meccanismi di produzione, il commercio e i mercati internazionali sono marcati da grandi processi di esclusione. Marco Cavallo, ponte di esperienze in tutto il mondo legate all’esclusione, all’Expo vuole lanciare a tutti un messaggio: attenzione, che “Nutrire il pianeta” non sia aumentare l’esclusione. Un concetto, tra l’altro, che lo stesso Papa Francesco ha espresso nel febbraio di quest’anno parlando di Expo, rifiutando un’economia dell’esclusione e dell’ inequità, definita “un’ economia che uccide” ricordando alla fine che la radice di tutti i mali è l’ inequità >> – sottolinea Luciano Carrino, Presidente KIP.
Un capitolo particolare del programma è dedicato proprio alle esperienze di superamento delle istituzioni totali (manicomi, cronicari, orfanotrofi, carceri, ecc.) e della creazione di alternative territoriali, anche attraverso attività economiche inclusive nel campo della produzione e consumo di alimenti. Un’ occasione per dare evidenza anche alle esperienze di cooperative, imprese sociali, fattorie sociali e sistemi locali di attività economiche inclusive che riducono le necessità di servizi sociali e sono finanziate anche in modo innovativo, per esempio con i budget di salute o riconvertendo le spese per attività assistenziali insostenibili e di cattiva qualità.
Ma chi è esattamente Marco Cavallo? Costruito Vittorio Basaglia, pittore e scultore e da Giuliano Scabia, scrittore, poeta, drammaturgo, narratore, Marco Cavallo è una macchina teatrale: un’opera collettiva realizzata nel 1973 nel manicomio di Trieste che si stava aprendo, di cui era direttore Franco Basaglia, che si batté per i diritti dei “matti” fino alla riforma che nel 1978 chiuse per sempre i manicomi in Italia e che diede il via a un inarrestabile processo che coinvolse tutto il mondo. L’opera s’ispira a un amatissimo cavallo in carne e ossa, che trasportava la biancheria in tutti i padiglioni dell’ospedale psichiatrico. Quando arrivò un piccolo autocarro Marco Cavallo venne venduto. Fu salvato dal macello grazie alla mobilitazione inaspettata di tutti gli internati.
<<Sono veramente felice di questo nitrito e della forza che scaturisce da questa iniziativa, Marco Cavallo oltre ad essere il simbolo dei più deboli, degli esclusi, di chi deve riprendere in mano la propria vita rappresenta anche la concretezza di una Regione che ha saputo sviluppare una cultura della convivenza e dell’inclusione sociale>> sottolinea Gianni Torrenti, Assessore alla cultura sport e solidarietà della Regione Fvg.
Marco Cavallo è poi diventato storia della libertà riconquistata dagli internati e della possibilità che le persone hanno di realizzare i propri desideri. Ha viaggiato, senza mai fermarsi. Ha raggiunto a Berkeley le università americane e attraverso milioni di giovani le Istituzioni di Brasile e Argentina. Ha denunciato l’insopportabile diffusione degli ospedali psichiatrici in Giappone (dove ad oggi sono ancora oltre 340mila le persone ricoverate). Ha cominciato a segnalare che le immense regioni cinesi devono cominciare a guardare dentro le mura dei loro grandi manicomi. Denuncia oggi la presenza in tutti i paesi, in Europa come nel resto del mondo di pratiche coercitive e di sopraffazione nei confronti di intere comunità e di persone fragili e senza diritto. Lotta oggi contro tutte la contenzione e la reclusione dei vecchi, dei bambini, delle donne, degli adolescenti, delle persone con disturbo mentale. La contenzione, di per sé inaccettabile, in alcune regioni del mondo assume forme cruente e orribili. Il Cavallo continua a viaggiare senza fermarsi per raccontare le cose straordinarie che sono accadute, e che accadono, e restituiscono possibilità e speranza a milioni di persone che vivono l’esperienza del disturbo mentale, della discriminazione della mancanza di libertà, e non solo.
Miliardi di persone, infatti, vivono ancora al di sotto di qualsiasi livello di dignità, una situazione incompatibile con la crescita sostenibile dei nostri territori e Paesi, e in contrasto anche con gli obiettivi di Expo. Papa Francesco nella sua ultima enciclica scrive che “spesso non si ha chiara consapevolezza dei problemi che colpiscono particolarmente gli esclusi. Essi sono la maggior parte del pianeta, miliardi di persone. Oggi sono menzionati nei dibattiti politici ed economici internazionali, ma per lo più sembra che i loro problemi si pongano come un’appendice, come una questione che si aggiunge quasi per obbligo o in maniera periferica, quando non li si considera un mero danno collaterale”.
<<Il Cavallo ha ormai acquisito anche dopo l’ultimo viaggio del novembre 2013, attraverso 16 città italiane tra le quali anche Milano e le sei sedi di OPG – Ospedali Psichiatrici Giudiziari, una forza comunicativa grandissima. L’Expo sarà l’occasione per allargare a milioni di persone le esperienze di cambiamento, di lotta all’esclusione e alla discriminazione che sono nate in Italia e si sono diffuse in tutto il mondo. Dalla sua postazione Marco Cavallo potrà parlare e raccontare le sue mille storie>> – ha dichiarato Peppe Dell’Acqua, per oltre 17 anni direttore del DSM di Trieste e referente del progetto per la Conferenza Franco Basaglia e il Forum Salute Mentale.
Chi si fermerà ad ammirare il Cavallo potrà lasciare “nella sua pancia” un foglietto con il proprio desiderio, il proprio sogno di una cosa migliore. Le persone disporranno di una serie di immagini e materiali informativi in italiano e inglese che aiuteranno a decifrare questa “Storia”. Una storia alla quale non è possibile mettere un punto finale. Nel 2001 l’Organizzazione Mondiale della Sanità con “Stop exclusion. Dare to care” prende atto della persistenza di forme di sopraffazione e di totale negazione dei diritti e lancia un invito a tutti i Governi del mondo per operare per la chiusura degli ospedali psichiatrici e di tutte le istituzioni totalizzanti; seguono nel 2005 la Dichiarazione di Helsinki dell’OMS Europa e la Green Paper del Consiglio d’Europa. Eppure ancora in tante parti del mondo esistono strutture totalizzanti. Basti pensare al fatto che in Giappone o in Cina il ricorso a questo tipo di ospedalizzazione è ancora diffusissimo. Oppure in Africa dove gli ospedali psichiatrici sono pochi, ma si ricorre diffusamente, nei villaggi come nelle città, a forme di coercizione e di tortura delle persone con disturbo mentale. Drammatica è la situazione degli ospedali psichiatrici e degli istituti per bambini e adolescenti in molti Paesi balcanici.
Ecco dunque che Marco Cavallo all’Expo chiede ai milioni di persone provenienti da tutto il mondo che lo vedranno, un minuto della loro intelligenza per riflettere che “nutrire” il Pianeta è nutrire libertà, diritti e desideri.
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