Costituzione in Lombardia del Comitato promotore Stopopg per la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari (opg) e l’assistenza di tutte le persone internate a cura dei Dipartimenti di salute mentale di riferimento.
In forza del Codice penale in vigore, una persona che abbia compiuto un reato e riceva una diagnosi psichiatrica non viene processata ma sottoposta a misura di sicurezza in quanto giudicata socialmente pericolosa; pertanto non viene giudicata per il reato che ha compiuto e, invece di essere ristretta in carcere, è internata in un ospedale psichiatrico giudiziario dove è trattenuta fino a che non sarà ritenuta cessata la “pericolosità sociale”, con una visione pessimistica, cupa del disturbo mentale secondo cui non ci sarebbe speranza di guarigione e comunque di riprendere in mano la propria vita.
Sappiamo che la fine vera degli opg e della cosiddetta misura di sicurezza passa attraverso la riforma del Codice penale; tuttavia è possibile, urgente e doveroso compiere azioni finalizzate a restituire salute, dignità e speranza alle persone internate, anche a legislazione invariata.
Il Parlamento italiano ha approvato nelle scorse settimane la norma che prevede la chiusura dei 6 ospedali psichiatrici giudiziari (opg) italiani attualmente in funzione (Aversa, Barcellona Pozzo di Gotto, Castiglione delle Stiviere, Montelupo Fiorentino, Napoli, Reggio Emilia) e ha stabilito nel 31 marzo 2013 la data entro cui ciascuna Regione dovrà accogliere i propri pazienti internati negli opg in strutture residenziali non-ospedaliere di piccole dimensioni. La normativa afferma che in ciascuna Regione, nelle nuove strutture affidate ai servizi sanitari, quindi ai Dipartimenti di salute mentale, opererà solo personale sanitario; stabilisce inoltre che è possibile la sorveglianza esterna quando lo richiedano le condizioni delle persone internate.
È prevista la deroga ai vincoli di bilancio delle regioni per l’assunzione di personale qualificato e sono messe a disposizione risorse economiche per l’attivazione delle strutture.
Entro gli inizi del 2013 anche la Regione Lombardia dovrà arrivare a gestire nei Dipartimenti di salute mentale le proprie cittadine e i propri cittadini pazienti con diagnosi psichiatrica autori di reato. Questo passaggio è di grande significato e importanza, anche se non ci si deve nascondere che il cammino sarà irto di difficoltà, resistenze, allarmismi della “società della paura”.
La costituzione del Comitato promotore di Stopopg consente di lanciare anche in Lombardia la campagna per dare Un nome, un volto alle persone lombarde, donne e uomini, internate negli opg italiani, per restituire a ciascuna di loro cittadinanza e dignità.
Esprimiamo la preoccupazione che le strutture residenziali previste in sostituzione dei vecchi opg finiscano per riprodurre situazioni simili agli ospedali psichiatrici e che le persone restino internate, in strutture certo meno fatiscenti ma pur sempre in luoghi di internamento.
Mentre l’alternativa all’opg, com’è stato ed è per i manicomi, è offrire ad ogni persona un percorso di cura, di assistenza e di inclusione sociale nel territorio, e non solo un ricovero in strutture, che finisce per escludere e recludere.
Per queste ragioni sollecitiamo la Regione Lombardia a impiegare i finanziamenti previsti a sostegno dei progetti terapeutici riabilitativi individualizzati a favore degli attuali internati negli opg, in modo tale che i Dipartimenti di salute mentale competenti per territorio di residenza dei cittadini possano prendere in carico, attraverso le strutture e i servizi già oggi presenti e disponibili, le persone dimesse dagli opg.
In considerazione di tutto ciò i rappresentanti di: Campagna salute mentale, Forum salute mentale lombardo, Unione regionale delle associazioni per la salute mentale, CGIL Lombardia, Funzione Pubblica CGIL Lombardia in accordo con l’ Unione nazionale, costituiscono oggi, 27 febbraio 2012, il COMITATO REGIONALE LOMBARDO STOPOPG.
Il Comitato costitutivo è convocato il 14 marzo 2012, alle ore 10, presso la sede FP CGIL Lombardia (Milano, viale Monte Nero 17, 2° piano), ed è aperto alle associazioni e alle realtà territoriali. Milano, 27 febbraio 2012