Non deve essere il Paradiso l’Opg di Montelupo Fiorentino, e lo si capisce dai fatti di oggi ma non solo.
L’ospedale è stato il luogo dove Michele Senese, boss mafioso detto “o’pazzo”, ha passato la maggior parte dei suoi anni di prigione, e da cui ha tentato due volte la fuga.
Oggi , per ben due volte, in 24 ore un detenuto ha tentato il suicidio.
Sono stati gli agenti penitenziari a salvarlo.
È quanto dice in una nota il Sappe provinciale a proposito di 23enne, italiano, che mercoledì scorso ha cercato di impiccarsi con un lenzuolo appeso alla finestra e giovedì, 23 febbraio, ha dato fuoco ai suppellettili della cella.
Solo «la prontezza, il senso civico e l’abnegazione» degli agenti penitenziari in servizio, si legge nella nota, «che hanno messo a repentaglio la loro incolumità» hanno permesso agli agenti di mettere in salvo l’internato, non senza difficoltà visto «che pesa oltre un quintale», e poi spengere l’incendio.
Il Sappe ricorda che alcuni reparti dell’Opg sono già stati chiusi, pur essendo questa una delle poche strutture dove vi sono «celle singole che possono ospitare soggetti così detti di difficile gestione».
E allora cosa succederà tra un anno (31 marzo 2013) quando, si chiede il sindacato, «ci sarà la chiusura totale degli Opg. Saranno pronte strutture idonee ad ospitare soggetti pericolosi e psicolabili? Ai posteri l’ardua sentenza…».
Domanda che aspetta una risposta da chi è preposto a dare la giusta alternativa a una situazione così difficile.
(da Nottecriminale.it)