Domani Mad Pride a Torino. La presentazione dell’evento è ricca di suggestioni. Gli amici torinesi saranno a Trieste per impazzire insieme a noi.
“fabbricare fabbricare fabbricare…preferisco il rumore del mare…” (Dino Campana)
Mad pride è un’organizzazione informale – apartitica e non confessionale – composta da persone che rivendicano la libertà di vivere il proprio disagio psichico senza essere per questo emarginati, sedati o rinchiusi. Ognuno di noi (e di voi…) attraverso la propria “diversità psichica” rende nota la propria effettiva condizione esistenziale e il suo modo di relazionarsi con il mondo, di cui è specchio. Pretendere di risolvere il disagio psichico solo somministrando psicofarmaci ci appare come il modo migliore per cancellare ogni speranza di soluzione dei problemi. Ma più che dibattere su temi “alti”, quello per cui Mad Pride vuole battersi è una manifestazione ricorrente per la “difesa dei diritti del pazzo”. Il disagio è tra noi, solo chi ha frequentato un gruppo di mutuo-aiuto può essersene reso conto: i membri del gruppo sembrano così normali nella loro “diversità”…quindi, quanti come loro vi sono per le strade, “malati” senza saperlo? Dove inizia il disagio psichico, e dove finisce? Quanto disagio ci portiamo addosso, nella nostra vita di tutti i giorni, senza neppure rendercene conto…? Eppure molti di noi, cittadini “normali” faticano a chiedere aiuto: il “pazzo ” è sempre l'”altro”…
Sogniamo una “Dichiarazione dei diritti del pazzo”, troppo spesso violati: il pazzo non è irresponsabile per natura, egli lo è perché non gli viene offerta nemmeno la possibilità di una qualsivoglia responsabilità. A decidere “chi sia” il malato mentale è sempre una figura di potere: persone che decidono le sorti di altre persone.
Mad pride sogna pazzi orgogliosi di essere tali, e persone normali che comprendano che siamo tutti “un pò pazzi”, e che chiedere aiuto per vivere meglio la propria diversità non significa necessariamente “etichettarsi” per tutta la vita. La follia da sempre è stata la porta d’entrata di ogni risveglio, concetto assai ingombrante in una civiltà assonnata e narcotizzata come quella in cui stiamo vivendo.
Crediamo che l’unico sentiero in grado di portare veramente alla felicità, sia la libertà. Anche – perchè no – la libertà di essere pazzi.
Luca Atzori, Luca Poma, Simone Sandretti