Giovanna Del Giudice, Stefano Cecconi, Denise Amerini, Vito D’Anza per la campagna …e tu slegalo subito
Il 15 novembre la Corte di Appello di Salerno ha condannato sei medici e undici infermieri del Servizio psichiatrico ospedaliero di Vallo della Lucania per la morte di Franco Mastrogiovanni ricoverato il 30 luglio 2009 e legato al letto per 87 ore, fino ed oltre la morte.
Questa condanna ripristina la verità, mettendo al centro della cura la libertà, la dignità, i diritti fondamentali della persona in cura, in particolare quando questa si trova in un momento di grande fragilità, quando di più necessita di ascolto, vicinanza, relazione, competenza ed etica da parte dei professionali.
Una persona legata è offesa nella dignità, negata nella soggettività e nel diritto.
Inerme, abbandonata e privata di qualsiasi difesa, perde la possibilità di contrattazione, di resistenza. Violata e mortificata, è ridotta a corpo domato.
Il legare una persona nega la professionalità e le competenze degli operatori, ridotti a meri custodi.
La sentenza di Salerno rafforza la campagna nazionale …e tu slegalo subito per l’abolizione della contenzione, sancendo l’illegittimità della contenzione meccanica, trattamento inumano e degradante assimilabile alla tortura.
Da forza agli operatori e ai Dipartimenti di salute mentale che operano nel rispetto dei diritti delle persone in cura, senza sopraffare o violare. Indica la necessità di servizi adeguati per organizzazione, risorse, personale e formazione.
Da forza alle persone con esperienza di disturbo mentale e ai loro familiari riconoscendo i loro diritti fondamentali.
Riconosce che la violazione della libertà dell’altro è sottrazione di libertà e dignità per ognuno di noi.