E’ arrivata il 12 agosto a Trieste la “Exit – Izhod March”, iniziativa inventata da un gruppo di volontari e di studenti della facoltà di Scienze sociali dell’università di Lubiana atta a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle problematiche relative all’internamento nelle case di cura e nei manicomi, proponendo l’uscita (da qui il nome della manifestazione) ed il reintegro nella comunità delle persone internate.
Dal 18 luglio al 24 agosto i quindici componenti della marcia hanno visitato e visiteranno ospedali psichiatrici e strutture per anziani e disabili, partendo da Hrastovec, paesino vicino a Maribor che ospita uno dei più terribili manicomi della vicina Repubblica, per terminare la marcia a Lubiana dopo avere percorso oltre 700 chilometri in 37 giorni di cammino. Un lungo viaggio subito ridenominato “In viaggio”.
… I componenti di “In viaggio” sono rappresentati da utenti, studenti, volontari, psicologi e psichiatri, giunti a Trieste, dove sono stati accolti dal Dipartimento di Salute Mentale nel Parco dell’ex Opp, visitato in una lunga cavalcata attraverso vecchie e nuove strutture dopo una sosta al Centro di salute mentale di Domio seguito alla partenza da Capodistria. Trieste rappresenta un po’ il simbolo della chiusura dei manicomi e dell’esperienza della legge 180, per cui nel loro lungo viaggio gli organizzatori hanno voluto assolutamente inserire il passaggio nella città giuliana oltre alle varie soste tutte tenute in manicomi e case di ricovero per anziani della Slovenia..
Gli organizzatori della marcia, già dieci anni fa si erano mossi per la creazione di speciali case di accoglienza sociale, reintegrando 400 persone nella comunità e dando il via a nuove legislazioni in materia di salute mentale che in Slovenia hanno preso il via, seppure tra mille resistenze e difficoltà.
In Slovenia sono internati circa 20.000 persone tra ospedali psichiatrici, istituti per la disabilità mentale, altre istituzioni sociali e case per anziani. Solo il 50 per cento di questi ha la possibilità di uscire da tali istituzioni. Secondo gli organizzatori della marcia, molti di questi perdono i loro diritti civili e, spesso, sono costretti a subire abusi ed umiliazioni. L’obiettivo, è quindi quello di cercare di aprire tali spazi facendone uscire (exit) gli utenti.
… Dopo la visita all’ex Opp, la parte triestina di “In viaggio” si è conclusa nel Centro di Salute Mentale di Aurisina che ha ospitato per la notte i viaggiatori. Una bella grigliata di carne ha lasciato spazio per un attimo alla gioia, senza dimenticare i dolori di chi è costretto a vivere tutta la sua esistenza chiuso in un manicomio