di Giovanni Rossi.
C’è una radio, una web radio, si chiama Rete 180. Centottanta non è il numero della frequenza con cui trasmette (è una web radio) ma quello della legge che ha decretato la fine dei manicomi. Rete 180 è, infatti, la voce di chi sente le voci. Un radio fatta da persone che hanno o hanno avuto problemi di salute mentle.
C’è una foto, una bella foto di Franco Basaglia. E’ una delle più presenti in internet. Ad esempio viene utilizzata dalla pagina di wikipedia dedicata al grande psichiatra veneziano http://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Basaglia . Fu scattata nel 1979 alla Ludwig Maximilians Universität München dal fotografo Harald Bischoff.
C’è una notizia. In Egitto si è aperto il primo centro di salute mentale. Si trova a Kobania Abu Keer, Distretto di Kafr El Dawar, Regione di Beheira. Nel nord del Paese, delta del Nilo, a 15 Km da Alessandria e dal suo Manicomio di Maamura. Il Centro si chiama “Franco Basaglia”.
La nostra storia inizia nel gennaio del 2011 quando i redattori di Rete 180 si imbattono con la notizia del centro “Basaglia”. Siamo nel pieno della “primavera araba”. L’Egitto è al centro dell’attenzione mediterranea e mondiale. Rete 180 decide di dare la notizia. La mette sulla home page del suo sito e la accompagna con la foto di Franco Basaglia, riprendendola dal sito di wikipedia.
Poi Rete 180 entra in un lungo letargo. Il sito viene abbandonato, ma rimane accessibile nel web. La notizia del CSM Basaglia, oramai vecchia di anni, continua ad essere l’ultima notizia data.
Solo alla fine del 2013, grazie ad un neonato circolo ARCI, alla disponibilità del centro servizi del volontariato, alla caparbietà di alcuni redattori è possibile far ripartire in una nuova sede la radio. Si inizia allestendo uno studio, seppur minimale, e facendo partire un corso di formazione. Il sito web, intanto, rimane intatto ed obsoleto in attesa di essere rifatto, quando sarà possibile.
Il 16 gennaio 2014 a Rete 180 scrive un avvocato di Monaco di Baviera, che chiede i danni (più di 2000 euro) perchè sono anni che Rete 180 pubblica sul sito la foto di Basaglia, senza citarne l’autore, il signor Harald Bischoff.
Da non crederci. Ed infatti a Rete 180, passato lo stupore, si passa alle verifiche. E purtroppo si scopre che è tutto vero. L’avvocato esiste, il fotografo esiste, la foto è stata pubblicata senza citare l’autore.
A questo punto si chiede aiuto ad un avvocato amico, che scrive al collega tedesco facendo presente la natura di Rete 180 e l’assoluta buona fede dei suoi redattori. Intanto, per cautela, il sito viene messe in manutenzione ed oscurato.
La risposta non tarda. Il signor Bischoff accetta di ridimensionare la sua richiesta purchè Rete 180 paghi entro la scadenza del 13 marzo 2014. L’avvocato del fotografo non manca di accompagnare la proposta con il testo di una sentenza nella quale il tribunale di Monaco ha riconosciuto al fotografo un danno di oltre 5000 euro.
A questo punto a Rete 180 si decide di chiudere la vicenda e viene accettata la proposta di transazione. Vengono versati 600 euro. Quasi tutto quello che c’è in cassa.
Ma al di là dell’aspetto economico, e oltre al problema attualissimo del diritto di proprietà nel tempo di internet e dei selfies, quello che maggiormente colpisce in questa vicenda è il fatto che Rete 180 che evidentemente è una radio dedicata a Franco Basaglia, debba pagare per pubblicare sul sito una foto di quello che è di fatto suo ispiratore. E’ come se un figlio per tenere in casa la foto di suo padre, dovesse pagare un affitto per ogni giorno di esposizione, al fotografo che l’ha scattata.