Di Paolo F. Peloso, psichiatra
[recensione uscita su psychiatryonline.it]
La doppia morte di Gerolamo Rizzo. Diario “clinico” di una follia vissuta di Francesco Bollorino e Gilberto di Petta, edito da Alpes (pp. 112, 11 euro) è la pubblicazione del diario di un maestro elementare affetto da schizofrenia paranoide che, dopo quattro anni di malattia descritta dall’interno con grande precisione e intensità emotiva, arriva ad uccidere un prete a lui sconosciuto e incontrato per caso. In seguito al fatto viene ricoverato in manicomio dove oltre vent’anni dopo è a sua volta ucciso da un altro ricoverato.
Bollorino e Di Petta commentano il diario, e seguono tre saggi: di Rita Corsa dedicato al tema delle macchine influenzanti, di Pierpaolo Martucci sugli aspetti criminologici della vicenda, del sottoscritto sul reciproco rapporto tra Rizzo e la sua (e mia) città, ricostruito attraverso il confronto speculare tra il suo diario e i resoconti dei quotidiani dell’epoca. Ma, dopo la sua pubblicazione, il diario ha continuato a esercitare una straordinaria capacità di evocare pensiero, e così a questi primi commenti ne sono seguiti altri pubblicati su psychiatryonline.it, di Massimo Lanzaro, Luigi Benevelli, Sergio Mellina, Giovanni Martinotti, Francesco Paolella, Giuseppe Zanda, Ivan Villa, Francesca Podavini, Sarantis Thanopulos, Massimo Tronti, Luciano Del Pistoia. Qualcuno ha scelto la forma intrigante di poter incontrare il nostro maestro e dialogare con lui, qualcuno ha evocato il caso del giudice Schreber, qualcuno il racconto Il risciò fantasma di Kipling, qualcuno l’umanissima e clinicamente perfetta rappresentazione dell’esordio della psicosi ne Il sosia di Dostoëvskij, qualcuno si è impegnato in importanti riflessioni di ordine storico, psicopatologico e clinico, e alcuni di questi contributi costituiscono senz’altro per ricchezza e originalità appendici ulteriori al volume.