Urgente porre fine all’esperienza di queste strutture
PALERMO – In preparazione dell’iniziativa pubblica del 31 maggio, promossa da CGIL, FP CGIL Sicilia e Messina, a Barcellona Pozzo di Gotto nell’ambito della campagna ‘stop opg’, una delegazione CGIL, accompagnata dalla CGILtv, ha visitato l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario della città.
La visita si è svolta sia all’interno del vecchio OPG, sovraffollato, con presenze di internati provenienti da varie regioni d’Italia e in continuo aumento, che all’esterno, presso due strutture finalizzate alle dimissioni, al reinserimento dei pazienti e a trattamenti assistenziali ‘alternativi’ all’internamento (sempre in Barcellona: villa Salpietro e la Casa di Accoglienza e solidarietà, gestita da padre Pippo Insana).
I colloqui con la direzione, con alcuni pazienti e con personale dell’OPG hanno confermato l’urgenza di porre fine all’esperienza di queste strutture, destinate a riprodurre, per la loro natura, disagio, sofferenza e devianza. Anche per questo il primo passo è il recepimento da parte della Regione Sicilia (unica regione in Italia a non averlo ancora fatto) delle norme che dispongono il trasferimento dell’assistenza sanitaria dalla medicina penitenziaria al Servizio Sanitario Nazionale e la chiusura degli OPG. Inoltre, anche a Barcellona, come in altri OPG, sono presenti moltissimi cittadini internati (qui circa un centinaio) dichiarati immediatamente ‘dimissibili’ ma non rilasciati dalla magistratura perché nessuna struttura competente (la Regione, l’ASL e il Dipartimento di Salute Mentale di residenza del cittadino) se ne fa carico. E proprio la visita alle due esperienze esterne all’OPG ha evidenziato, invece, come siano praticabili piani di assistenza e presa in carico alternativi all’internamento.
L’iniziativa del 31 maggio prossimo sarà l’occasione per ribadire le ragioni della campagna ‘stop opg’ e per indicare, in primo luogo alle istituzioni, impegni e responsabilità. Visita il sito www.stopopg.it