Il 10 ottobre viene celebrata la giornata della salute mentale.
Quest’anno è stata dedicata a promuovere l’aiuto psicologico in occasione di eventi traumatici e catastrofici. Ultima in ordine di tempo quella causata dall’uragano Matthew. Mille morti ad Haiti. E’ bene promuovere il primo soccorso psicologico, anche se come dimostra il diverso impatto che lo stesso uragano ha avuto a Cuba, dove ci sono stati zero morti, ci ricorda quanto prevenire (centinaia di migliaia le persone evacuate a Cuba) sia meglio che curare.
Ancora una volta dobbiamo constatare che l’impatto delle catastrofi dipende da ciò che l’uomo ha fatto e fa. A mia memoria ciò è stato detto in Italia dal Vajont in poi.
Accanto alle grandi catastrofi, che mobilitano la solidarietà e segnano la storia, tutti i giorni accade
che i servizi “di cura” siano causa di traumi e catastrofi individuali.
Capisco la sorpresa, ma a mio modo di vedere la giornata della salute mentale dovrebbe anche essere dedicata a promuovere aiuto psicologico verso persone che abbiano subito traumi per mano dei servizi psichiatrici. L’esempio dei manicomi fu a suo tempo chiarissimo. Le persone che uscivano dai manicomi erano oggetto di un’azione risarcitoria da parte della società per il trauma subito con l’internamento.
Analogamente dovrebbero essere trattate, a mio avviso, le persone che ancora oggi vengono private della loro libertà negli spazi della psichiatria. Legate e rinchiuse.
“La contenzione che si nasconde nei luoghi della cura è il terrore e l’incubo di uomini e donne, di vecchi e bambini, di tutti quelli che vivono la fragilità delle relazioni, il dolore della solitudine, l’isolamento, il peso insopportabile della loro esistenza. La rabbia, il dolore, l’impotenza, l’umiliazione che le persone legate devono vivere sono così profondi che a fatica riescono a raccontare.” Così si esprime il manifesto della campagna per l’abolizione delle contenzioni “E tu slegalo subito”.
Che continua : “La contenzione non solo impaurisce, ferisce, umilia chi la subisce, ma anche gli operatori sanitari (medici, infermieri), che, non più soggetti portatori di competenze, affettività, relazioni, sono ridotti ad un ruolo di freddi custodi. Bisogna liberare entrambi, abolendo le fasce.
Ci sono luoghi in Italia dove la contenzione è stata abbandonata e le porte sono aperte. Luoghi dove sono evidenti pratiche e organizzazioni dei servizi rispettose della persona, della dignità e dei diritti di tutti, utenti ed operatori.
Questi luoghi dimostrano che la costituzione può vivere nell’agire quotidiano e corrispondere a quanto la nostra Carta richiama agli articoli 13 e 32. La libertà personale è inviolabile. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario.”
Si è costituito il Comitato Mantovano “e tu slegalo subito”. Promosso daArticolo 3 osservatorio sulle discriminazioni e da Mi Riguarda – Rete 180osservatorio per la salute mentale al Comitato aderiscono sino ad ora Arci Mantova, Arcigay La salamandra, Auser, Associazione Libra, CGIL, CGIL Funzione Pubblica, CSVM, Istituto di cultura sinti, Lorlornyo, Sugar Drom.
Il comitato in occasione delle giornata della salute mentale ha promosso il 14 e 15 ottobre a Castiglione delle Stiviere due giornate di sensibilizzazione al problema, con particolare riferimento alla situazione dell’ex ospedale psichiatrico giudiziario. La recente relazione al parlamento di Franco Corleone ha evidenziate quante siano state le contenzioni e le persone contenute nell’ex OPG ora Residenza per l’esecuzione della misura di sicurezza. Secondo Corleone mentre altre rems hanno risolto il problema, a Castiglione è ancora rilevate. Viene, dunque, da chiedersi dove sia finita l’eccellenza di cui i responsabili dell’ex OPG si sono sempre vantati.
Ci si aspetta che si assuma l’impegno a risolvere rapidamente e senza eccezioni la questione. Se chi interverrà a nome dell’ex OPG darà questa disponibilità non sarà difficile reperire, anche a Mantova, le competenze adatte ad implementare un programma di lavoro che in poco tempo porti la rems di Castiglione a livello delle altre che già non “legano” più nessuno.