de generadi Raskolnikov

La persona entra tremante nello studio del celebre psichiatra il corpo scosso da continue scosse gli occhi sfuggenti vaganti gli occhiali dello psichiatra lo osservano quieti inquiete le sue mani incrociate talvolta disgiunte mi dica dice lo psichiatra dopo un’attesa studiata di studio incessante movimento rotatorio delle sue occhiate orbite nere come pozzi magrezza ai limiti dell’anoressia maglietta sporca e sgualcita denti marci dottore si ricorda di me venni qui – mano sulla faccia – dieci anni fa era morta la mia ragazza si ricorda margherita e io ero un po’ giù e gli chiesi di liberarmi dall’angoscia e lei mie disse – ecco una pastiglia che le farà bene, è appena uscita – sono stato bene ma dopo sono stato male e cinque anni dopo sono tornato da lei perché non riuscivo più a dormire lei mi ha detto – per dormire le prescrivo un farmaco efficace una benzodiazepina la prenda e ritroverà la pace perduta – ho dormito ma dopo non riuscivo più a dormire e allora prendevo sempre più pillole di benzodiazepine e ora sono diventato benzodiazepina-dipendente la prego mi liberi dalla dipendenza dalle benzodiazepine il medico accigliato torna subito a sorridere franco dice non si preoccupi per liberarsi dalle benzodiazepine c’è questo nuovo farmaco studiato apposta per disintossicarsi dalle benzodiazepine grazie dottore non so come ringraziarla non c’è bisogno basta che mi paghi la parcella se vuole la fattura costa un po’ di più lei mi dà l’idea di non avere tanti soldi no per la dipendenza dalle benzodiazepine ho perso il lavoro e la casa bene torni quando vuole

Dottore dieci anni fa venni nel suo studio nuovamente il dottore osserva la persona ma stenta a riconoscerla è di una magrezza cupa il suo sguardo guarda nel vuoto al di sopra dei suoi occhiali il medico lo osserva e rivede qualche tratto in quel volto scavato tormentato da spasmi involontari e da una paralisi completa del lato sinistro le mani del paziente tremano le sue giocherellano nervose con una biro sul cui dorso è stampato il marchio di una celebre casa farmaceutica mi dica gli disse ma io stavo già dicendo mi scusi allora continui dunque lei dieci anni fa mi ha dato queste pillole anti-benzodiazepine e io sono stato bene mi sembrava di essermi liberato dalle benzodiazepine ma poi ho cominciato ad avere stati allucinatori e deliri vedevo insetti che non c’erano le sue parole fluttuano nell’aria il dottore è preso dall’osservazione dei suoi abiti laceri e dal puzzo infernale che emanano con un gesto lieve e impercettibile aziona l’aria condizionata al massimo livello e schiaccia un paio di volte il bottone con il filtro profumato di lavanda continui disse ma io ho sto già parlando mi scusi io non riesco a dormire la notte vago per le strade il tremore le è passato però no è l’effetto delle sue pillole mi creano rigidità muscolare ma guardi le mie gambe tremano come alberi scossi da un temporale estivo dottore la prego mi liberi da queste pillole anti-benzodiazepine il dottore accigliato dice franco guardi c’è questo farmaco nuovo di zecca è specifico per combattere gli effetti degli anti-benzodiapinici lo prenda e starà meglio grazie mille dottore non so come ringraziarla si figuri si ricordi solo di pagare la parcella alla mia segretaria senza fattura lei mi dà l’idea di non poter pagare molto no io vivo di elemosina ormai però ieri sera ho rubato un’autoradio e così posso pagarle anche la parcella con la fattura ma no che i soldi non si buttano via così le faccio una parcella scontata grazie dottore non so come ringraziarla lei non è invecchiato per niente osserva le foto del dottore da giovane sulla scrivania c’è una foto di famiglia recente il dottore dice quello è mio figlio con orgoglio anche lui è un medico congratulazioni dottore arrivederci la persona esce e il dottore aziona la ventola guarda la foto della famiglia del figlio guarda suo figlio come gli somiglia sembra il suo gemello solo che è più giovane più forte più bello e ha tanti anni davanti con una punta di invidia si abbandona sulla sedia e schiaccia poi con un gesto fulmineo uno scarafaggio che zampetta sulla scrivania chissà come c’è arrivato qui

 

Dottore si ricorda quindici anni fa sono venuto perché ero dipendente dagli anti-benzodiapinici lei mi ha detto – guardi c’è questo farmaco nuovo di zecca è specifico per combattere gli effetti degli anti-benzodiapinici lo prenda e starà meglio – il dottore osserva inquieto il personaggio dalla triste figura che gli sta di fronte ma proprio non rammenta chi sia io sono stato un po’ meglio ma poi dopo un po’ questo farmaco anti-anti-benzodiapinici mi ha paralizzato una gamba e poi l’altra e mi hanno dovuto amputare perché andavano in cancrena ecco perché sono entrato su questa sedia la prego mi liberi dalla dipendenza degli anti-anti-benzodapinici il dottore lo guarda da sopra i suoi occhiali le sue mani nervose incrociate talvolta disgiunte lei è sicuro di essere venuto da me io esercito da pochi anni quindici anni fa c’era mio padre lei è un ex paziente di mio padre il paziente è adagiato su questa carrozzella una mano penzola inerte lungo il fianco un po’ di bava cola dalla bocca preda di spasmi la faccia irrigidita le orbite incavate ha addosso uno sporco lenzuolo da cui proviene un puzzo disgustoso di carogna e merda oh ma lei è il figlio del dottore guardi scusi le parole escono lente da quella bocca e il dottore fatica a comprenderle io voi siete tale e uguale a lui mi scusi il dottore accigliato lo guarda e poi franco dice guardi c’è un nuovo farmaco studiato apposta per disintossicarsi dai vecchi farmaci la farà stare meglio lo prenda da oggi oh grazie dottore non so come ringraziarla si figuri basta che mi paghi la parcella naturalmente non vuole la fattura lei non mi sembra in grado di pagare molto oh sì dottore io posso pagare per venire da lei visto che non ho soldi e mangio rifiuti mi sono venduto un rene non me l’hanno pagato molto perché non era tanto buono però un cuoco mi ha dato una bella somma e così posso pagare la parcella con la fattura ci tengo tanto dottore suo padre è stato tanto buono con me il dottore sorride no guardi le faccio una parcella super scontata non si preoccupi della fattura e con il resto dei soldi si compri qualcosa da mangiare grazie dottore

 

Dottore si ricorda venti anni fa sono venuto nel suo studio la voce proviene da una larva umana adagiata su una sedia priva delle gambe e di un braccio la bocca non si muove i suoni escono da un sintetizzatore collegato al cervello il dottore riconosce la figura lei venti anni fa mi ha dato un farmaco per liberarmi dagli anti-anti-benzodiapinici e sono stato bene però poi sono stato di nuovo male e mi sono ricordato di margherita si ricorda la mia fidanzata morta ero venuto da lei perché ero un po’ giù e lei mi- il dottore lo interrompe accigliato e poi dice franco guardi io non so lei deve aver parlato con mio padre comunque ora le do un nuovo farmaco un antidepressivo fantastico senza effetti collaterali vedrà starà d’incanto oh grazie dottore non so come ringraziarla oh di niente paghi la parcella alla mia segretaria ovviamente le faccio una particolare condizione lei non mi sembra in grado di pagare la parcella con la fattura oh no dottore vede io ormai non ho bisogno di nutrirmi sono degente in un lazzaretto di carità e mi alimentano con un sondino però ieri ho venduto l’altro rene e l’unico braccio sano che mi restava così ora posso pagare la sua parcella e avere la fattura la prego ci tengo molto ma no signore lei ha sofferto così tanto e poi che cosa se ne fa della fattura le faccio un prezzo di favore oh grazie dottore lei è così umano ed è la prima volta che mi chiama signore oh si figuri ma ora esca per cortesia ho un’altra visita sì uscirei volentieri ma qualcuno mi deve spingere ah già chiamo la mia segretaria grazie dottore

 

Dottore si ricorda trenta anni fa io sono venuto nel suo studio la voce proviene da una scatola di cartone adagiata sulla scrivania il dottore non osa guardare nella scatola ogni tanto la scatola trema lei mi ha dato un farmaco per guarirmi dalla depressione perché pensavo a qualcuno ma ora grazie al suo farmaco non ricordo più niente e ora so che le sembra strano ma vorrei ricordare il dottore non ricorda accigliato gli chiede chi è ma poi ricorda e dice franco da sopra i suoi occhiali ho dato un’occhiata all’archivio di mio padre e lei è entrato in cura da lui ottantacinque anni fa e lei aveva venticinque anni lei dunque dovrebbe avere centodieci anni e anche se fosse possibile una così lunga vita nelle sue particolari condizioni privo di reni e altri organi vitali lei dovrebbe essere morto da almeno trenta anni bé che cosa mi dice oh ha ragione dottore ecco perché sono venuto da lei non ricordavo più una cosa e ora lei mi ha finalmente liberato grazie e la voce si spegne lentamente il dottore accigliato sorride poi chiama la segretaria e dice di rimuovere la scatola e di gettarla nella spazzatura la segretaria trova un biglietto sulla scatola lo dà al dottore c’è scritto dottore la prego mi faccia la fattura è l’ultima volta che vengo nel suo studio glielo prometto ma mi faccia la fattura il dottore straccia il foglietto e poi congeda la segretaria guarda distratto la sua famiglia il suo giovane e promettente figlio ormai laureato in medicina e poi il ritratto del padre che famiglia dice orgoglioso e poi tracanna da una fiaschetta un liquore forte sulla fiaschetta c’è il marchio di una famosa casa farmaceutica lo stesso marchio sul suo camice sulla porta dello studio sulla carta igienica del gabinetto sulle penne sul ricettario sul tappetino di ingresso sulla maglietta attillata della segretaria sulla facciata del palazzo sulla portiera e sulla targa della sua auto lo stesso marchio campeggia su una torre al centro della città e persino sulla luna ora c’è il logo disegnato dall’ultima missione apollo il dottore sorride e poi cerca di ricordare una cosa ma non riesce allora prende il nuovo farmaco dalle proprietà straordinarie ingoia tre pillole rosse e si abbandona sulla poltrona finalmente libero dall’angoscia opprimente che lo ha assalito quando quella scatola ha fatto ingresso nel suo studio

 

Postilla: per una imperdonabile negligenza l’estensore del racconto non ha messo la punteggiatura, se qualcuno si ritiene offeso da questo sgarbo l’aggiunga da sé

(Raskolnikov, alias Nicola Pasa, pubblica sui siti: http://www.nicolapasa.it/

e sul sito dell’associazione Mondo di Holden: http://www.mondodiholden.altervista.org/)

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