Digiuno perché.
Quello che è importante è l’obiettivo che unisce tante persone che in questi anni hanno costruito un movimento per dire basta all’orrore di una istituzione totale che è insieme manicomio e carcere. Io vivo il digiuno come un dare corpo alle proprio idee che spesso rischiano di essere troppo astratte. L’Opg è un luogo di segregazione di corpi che vanno liberati e dare un po’ del proprio corpo per questo fine è coerente. In questo caso si deve cercare di dare corpo ai diritti. Diritto alla responsabilità per primo. Questa catena umana intende impedire che qualcuno tenti un colpo di mano spostando la data di chiusura degli Opg. Il 31 marzo dovrà rimanere scolpito come il giorno in cui si sono chiusi i manicomi criminali. Certo la battaglia non finirà, perché le spinte a far sopravvivere la logica manicomiale sono presenti e non demordono. Ma non va sottovalutato il valore simbolico dell’abolizione di un luogo disumano.
Sogno il giorno in cui sarà abbattuto il muro che circonda la Villa Ambrogiana a Montelupo e intanto digiuno.
Franco Corleone, garante dei diritti dei detenuti della Regione Toscana
Antonella Albero
Oggi digiuno perché il disturbo mentale sia una delle tante possibilità di ammalarsi per la quale si ha diritto alla cura senza perdere lo statuto di persona.
Alessia De Stefano
Oggi ho digiunato…
Sarà che alcuni miei collegi mi levano l’appettito quando si parla di Opg, spdc, contenzione, obbligatorietà.
Sarà che il senso dell’etica l’hanno perduta…
Sarà che pericolosità, misura di sicurezza, trattamento sanitario obbligatorio ci sono e si fanno! L’importante e’ rispettare l’ordine prestabilito.
Il nostro mandato e’ di nuovo proteggere la società. Come fanno i colleghi francesi, olandesi, inglesi…
Del resto siamo in Europa !
Spero che questa volta sia la volta buona chiudiamo gli opg e poi ci sarà una nuova battaglia per chiudere anche le Rems !
Io lo spero, perché desidero curare non rinchiudere!