E’ stata un successo l’anteprima della fiction “La città dei matti” che andrà in onda su Rai Uno il 7 e 8 febbraio
Un applauso lungo 20 minuti con una standing ovation per gli attori, ma soprattutto per i pazienti dei centri di igiene mentale che hanno assistito alla proiezione in prima nazionale della fiction Rai ‘C’era una volta la città dei matti”, dedicata allo psichiatra Franco Basaglia e presentata al Bif&st Fiction di Bari al Teatro Petruzzelli.
E’ stato il produttore Rai Tonino Nieddu a commentare il successo della proiezione che ha visto un foltissimo pubblico seguire immobile per oltre tre ore un filmato anche molto emozionante e commovente. La fiction è stata presentata dal regista Marco Turco, dall’attore Fabrizio Gifuni, da Alberta Basaglia, da Giuseppe Dell’Acqua, direttore del dipartimento salute mentale di Trieste, e da Mariagrazia Giannichedda, presidente della Fondazione Basaglia.
Nel corso della presentazione ha telefonato Claudia Mori, che ha prodotto come ‘Ciao Ragazzi’ la fiction per la Rai: si è detta felice del successo e dispiaciuta per non aver potuto assistere alla proiezione perché trattenuta a Milano da motivi personali. La Fiction sarà trasmessa su RaiUno il 7 e l’8 febbraio.
“La grande intuizione di Franco Basaglia, quella raccontata nell”Istituzione negata, è stata di aver detto che ‘l’impossibile può diventare possibile, e non a proposito di un’automobile come dice una pubblicità, ma della realtà – ha commentato Mariagrazia Giannichedda, presidente della Fondazione Basaglia, alla presentazione della fiction -”.
“E’ stata un’operazione importante – ha continuato – perché si parla di qualcosa che è accaduto ma viaggia ancora in Italia e nel mondo. In questo paese sembra che sia rimasta solo l’amministrazione dell’esistente, che tutto può essere solo come è, invece tutto può essere diverso da come è, bisogna rimettere in circuito il dibattito”.
“La legge Basaglia – ha aggiunto Giuseppe Dell’Acqua, direttore del dipartimento di salute mentale di Trieste, uno dei collaboratori di Basaglia – ha prodotto un cambiamento che si è realizzato, completato, da quel giorno i malati mentali non perdono più i loro diritti civili, rimangono cittadini a tutti gli effetti”.
Il regista Marco Turco che ha conosciuto lo psichiatra, prima di iniziare le riprese ha visitato molti centri di igiene mentale, a Imola, Forlì, nel Veneto e nel Friuli, e ha avuto difficoltà – ha detto – “nel trovare in una società di giovani palestrati, attori che potessero impersonare i matti che vivevano negli anni sessanta nei manicomi e che erano brutti”.
Era molto emozionato Turco e, nonostante le riprese siano terminate e il film in circolazione, non ha ancora preso le distanze dalla sua creatura. Stesso discorso vale per Fabrizio Gifuni che ha aggiunto: “Personaggi come quello di Basaglia passano nella vita di un attore, se passano, una volta sola, e quando si incontra ci deve essere anche un progetto etico per raccontarlo. E’ stata un’esperienza oltre i confini personali, artistici, e sul set c’era sempre la sensazione di mettere in scena, quasi la presenza, una grande personalità”.
Nel cast anche Vittoria Puccini e Michela Cescon.