29-30-31 maggio, a Venezia
- Teatro Malibran
- Libreria Marco Polo
- Teatrino di Palazzo Grassi
- Hotel Saturnia
- Teatrino e parco Groggia
Produzione e organizzazione
Cooperativa Con-tatto e Comune di Venezia
In collaborazione con
Forum Salute Mentale, Marco Polo Book Store, mpg.cultura, Cantiere Groggia, Palazzo Grassi-Punta della Dogana, StopOPG, Università Ca’ Foscari di Venezia
Con il patrocinio di
Provincia di Venezia e Università IUAV di Venezia
Si ringraziano per il sostegno
Camst, CGIL Veneto e Nazionale, Fondazione Franca e Franco Basaglia, Legacoop Veneto, Scuola Grande di San Teodoro. Hotel Principe, Hotel Saturnia & International
Per dissequestrare la follia dalle segregazioni plurime che le abbiamo riservato occorrono varchi, vie d’uscita. Porte aperte, si diceva e si continua a dire. Ma non basta spostarla, dobbiamo farcene spostare. Non basta ripensarla, dobbiamo lasciarci pensare da lei. Dobbiamo ammettere rovesciamenti, incroci, commistioni.
Le politiche, da sole, corteggiano le istituzioni e lo diventano, traducendosi in mera amministrazione dell’esistente. Le poetiche, da sole, annunciano mondi sospesi nel vuoto, confusi dal vuoto. Senza corpo e schiacciati dai corpi. Vorremmo politiche che prendano il largo dai dati di fatto, poetiche capaci di farsi mondo. Utopia della realtà, diceva Basaglia. La sfida che lanciamo.
Anna Poma, ideatrice e curatrice del Festival
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Quando hai chiuso la porta un’altra si apre.
non esistono chiavi o serrature,
né sbarre, catenacci. Basta voltare
lo sguardo e spingere
piano con le mani
G. Sapienza, da “Ancestrale”
“Politiche/Poetiche” è il titolo della sesta edizione del “Festival dei Matti” di Venezia, che si terrà nei giorni 29, 30 e 31 maggio. Il tema scelto dichiara un auspicio, un’intenzione: ricominciare a snidare quel che resta dei manicomi nelle pieghe dei discorsi, nei saperi diffusi, nei gesti, nelle istituzioni deputate ancora a trattare la follia. Tornare a disfare i nodi delle ideologie che disegnano il volto di ciò che diamo per scontato, scansare questa fattualità inerziale e disperante, ricollocarci nel solco di una storia che qualcuno vorrebbe marginale, e che pure continua a rovesciare l’impossibile e a farlo divenire pensabile: la rivoluzione culturale che ha condotto alla legge 180, la comunità possibile del movimento legato a Franco Basaglia, che non smette di restituire cittadinanza, parola, soggettività a chi continua ad esserne amputato perché dichiarato matto da qualche opinione prevalente.
Tre giorni di incontri in vari luoghi della città con presentazioni di libri, dialoghi con autori ma anche protagonisti delle battaglie sociali del nostro tempo, e poi reading e spettacoli teatrali ‘dentro la follia’, com’è nella tradizione della manifestazione.
L’organizzazione è di Cooperativa Con-tatto e Comune di Venezia in collaborazione con Forum Salute Mentale, Marco Polo Book Store, mpg.cultura, Cantiere Groggia, Palazzo Grassi-Punta della Dogana, StopOPG, Università Ca’ Foscari di Venezia, con il patrocinio di Provincia di Venezia e Università IUAV di Venezia.
A inaugurare il Festival, venerdì 29 al teatro Malibran (ore 11.00), sarà don Luigi Ciotti in un incontro intitolato “La cittadinanza è terapeutica”; dal 1995 Presidente di Libera e da un ventennio testimone di primo piano della lotta alla mafia per la costruzione di “una comunità alternativa alle mafie”, nonché protagonista dell’impegno contro le discriminazioni e per le politiche di inclusione sociale. Ciotti parlerà di ‘cittadinanza’, di quali diritti e quali condizioni siano necessari per tradurla in appartenenza, riconoscimento, opportunità, e da quale follia si debba guarire per rendere possibile tutto questo.
Alle 19.00, presso la Libreria Marco Polo, la presentazione di due libri. Nicoletta Bidoia in Vivi. Ultime notizie dal signor Luciano D. (Edizioni La Gru, 2013) racconta la piccola rapsodia di Luciano D. e dei suoi trent’anni di manicomio, tra discorsi surreali e ricordi, letterine esilaranti, notizie messianiche e battute fulminanti. Barbara Buoso, invece, ne L’ordine innaturale degli elementi (Baldini e Castoldi, 2014) narra la vita di Caterina, unica figlia femmina di una famiglia contadina tra l’Adige e il Po, alle prese con nuove logiche di sopravvivenza per sfuggire ad un destino retto da un ordine patriarcale granitico e inesorabile. L’incontro è stato intitolato “Libri che curano. Basta voltare lo sguardo e spingere piano con le mani” citando una poesia eloquente di Goliarda Sapienza. Le due storie che si ascolteranno sono infatti sbarrate, occluse dai muri della violenza, dell’omertà, dei silenzi, da miti e tabù pubblici e privati, dalle istituzioni totali, manicomi o famiglie che siano; sono storie che, nella lingua incantata della “poesia in prosa” di Bidoia e di Buoso, tornano al mondo e finiscono per reinventarlo.
Sabato 30, presso il teatrino di Palazzo Grassi, due sezioni. La prima (dalle 10.00) è intitolata “Inventare si può: l’altro mondo della salute mentale” e avrà come filo conduttore alcune straordinarie esperienze di cura realizzate nel nostro Paese, che restituiscono opportunità di rimonta per le persone all’insegna della libertà, della cittadinanza e del protagonismo sociale. Ne parleranno Vito D’Anza direttore del Dsm di Pistoia, Thomas Emmenegger, Presidente Olinda, impresa sociale e culturale, Milano, Massimo Magnano della Comunità di Sant’Egidio di Civitavecchia, Roberto Mezzina, direttore del DSM di Trieste, coordinati da Franco Rotelli, Presidente della Commissione Tutela della Salute Regione Friuli Venezia Giulia.
La seconda, nel pomeriggio (dalle 16.00). “Restituire diritti, restituire cittadinanza. A proposito e intorno alla chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari” sarà l’incontro con il senatore Luigi Manconi, anche Presidente Commissione Straordinaria per la tutela e la promozione dei Diritti Umani, e autore di “Abolire il carcere” (Chiarelettere, 2015). Si parlerà degli Opg, dei manicomi, delle carceri, ma anche dei centri di accoglienza per gli immigrati, di tortura e di dispositivi che comprimono ed erodono il diritto facendo invece credere di garantirlo. Interverranno Stefano Cecconi, Comitato Nazionale StopOPG, Annamaria Marin Avvocato Camera Penale Veneziana, Giovanna Del Giudice, Presidente Conferenza Permanente per la Salute Mentale nel Mondo Franco Basaglia, Gisella Trincas, Presidente Unasam, Ass.ne Psiche 2000 ONLUS della Riviera del Brenta.
Alle ore 19.00, all’Hotel Saturnia & International, l’inaugurazione della mostra Bobo e le sue storie di ordinaria follia.. esposizione di alcune strisce storiche e disegni recenti del fumettista Sergio Staino: dagli originali paginoni dell’Unità degli anni 80’, dedicati all’omonimo e fortunato personaggio, alle vignette inserite in una pubblicazione di Maria Antonietta Coscioni sugli OPG e in un libro di Concetta Pellicanò sulla storia della chiusura del manicomio di San Salvi a Firenze.
Staino sarà protagonista anche la sera (ore 21.00), presso il Teatrino di Palazzo Grassi, in un incontro dal titolo “Fumo di carta. Normalità e follia in punta di matita” con il conduttore di Caterpillar Massimo Cirri. Una conversazione informale e non retorica sulla follia della ‘normalità’ paradossale e amara che tutti viviamo e mettiamo in atto ogni giorno, nel quotidiano, ma anche un discorso sugli antidoti politico-poetici che si devono inventare per tenerle testa.
Domenica 31, al teatrino Groggia e nel parco (dalle 15.30), nella sezione intitolata “Franco Basaglia e dintorni. Le storie che ne vengono” saranno presentati quattro libri. Questi volumi, importanti e coraggiosi, raccontano sia l’accaduto sia ciò che sta accadendo oggi nel nostro Paese nel campo della salute mentale, sfatando i luoghi comuni e le verità pseudoscientifiche che governano l’universo di pratiche psichiatriche ancora foriere di troppi crimini di pace.
Alberta Basaglia, in Le nuvole di Picasso (Feltrinelli, 2014) propone una lettura inedita, unica e spudorata (ma anche autobiografica), del manicomio liberato e del suo superamento partendo dalle domande di una bambina, la più piccola interprete di quella rivoluzione oggi diventata una professione. Franco Rotelli in L’istituzione inventata (Alphabeta Verlag, 2015), tratta la questione dei manicomi dentro il più generale sistema sanitario della città di Trieste, fissando una parte di memoria, legandosi all’attualità, convinto che questa storia sia di stimolo, per i più giovani, a creare collettivi di azione, capaci di dar senso a una vita, a tante vite attorno a quelle allusioni a “uguaglianza, libertà, fraternità’ cui resta ancorato quanto qui ricordato.
…e tu slegalo subito (Alphabeta Verlag, 2015) di Giovanna Del Giudice parla della contenzione in psichiatria. Dalla morte di Giuseppe Casu, deceduto nel 2006 nel letto del Servizio di Diagnosi e Cura Psichiatrico di Cagliari, dopo essere stato legato sette giorni e sette notti, alle vicende più recenti non silenziate e non giustificate, che mettono al centro uno scontro tra psichiatrie, tra differenti visioni, non solo nel dipartimento di salute mentale ma anche nella città, nella regione Sardegna e nella stessa società degli psichiatri italiani. Infine Piero Cipriano, che in Manicomio chimico. Cronache di uno psichiatra riluttante (Elèuthera, 2015) sottopone a una critica severa i principali dogmi della psichiatria moderna in cui lutto, tristezza, rabbia, timidezza, disattenzione non sono stati d’animo fisiologici, ma patologie da curare con il farmaco adatto. Gli psicofarmaci, contenzioni chimiche spesso associate a quelle meccaniche, rappresentano il manicomio discreto e generalizzato in cui una parte sempre più ampia della popolazione finisce, suo malgrado e talvolta inavvertitamente, per essere rinchiusa.
La chiusura del Festival (dalle 18.30) sarà interamente dedicata alla figura poliedrica di Goliarda Sapienza. ‘Personaggia’ nella cultura italiana della seconda metà del Novecento, attrice di teatro e di cinema, poetessa, scrittrice e molto altro, sarà presentata attraverso la sua storia e i suoi libri, ‘il dentro’ e ‘il fuori’ di una poetica che è immediatamente anche politica. Due gli appuntamenti: il primo è “Voce di donna, voce di Goliarda Sapienza. Un racconto”, reading-performativo di Anna Toscano, Fabio Michieli e Alessandra Trevisan in cui si narra la vita dell’autrice attraverso i suoi scritti e gli scritti su di lei. Il progetto è una sorta di “film per immagini” che fa perno sulla raccolta poetica “Ancestrale” (La Vita Felice, 2013) pubblicata a sessant’anni dalla scrittura.
A seguire (ore 21.00) la pièce teatrale di Cristiana Raggi “La signora G. Conferenza spettacolo su Goliarda Sapienza” scritta a quattro mani con Fabrizio Cabitza e vincitrice del Premio Ermo Colle 2014. Spiega la Raggi: “L’intenzione è quella di rendere omaggio a una grande scrittrice italiana, e siciliana; di entrare in relazione con un passato che è elemento formante del nostro presente e aiutare a renderlo accessibile alle persone che ancora lo ignorano, e condividerlo con quelli che hanno già avuto modo di comprenderlo.”
Tutti gli eventi del Festival sono a ingresso libero e gratuito fatta eccezione per La signora G. (biglietto unico 10 euro). Info www.festivaldeimatti.org, info@con-tattocooperativa.it
I luoghi del Festival
- Teatro Malibran – Cannaregio 5873, Calle Maggioni – Fermata Vaporetto: Rialto – Linee 1 e 2
- Libreria Marco Polo – Cannaregio, 5886A – Fermata Vaporetto: Rialto – Linee 1 e 2
- Teatrino di Palazzo Grassi – Campo San Samuele, 3231 – Fermata Vaporetto: S. Samuele – Linea 2
- Teatro Groggia – Cannaregio, 3161 – Fermata Vaporetto: S. Alvise – Linee 4.1- 4.2 – 5.1 – 5.2
- Hotel Saturnia – Calle Larga XXII Marzo, 2398 – Fermata Vaporetto: Santa Maria del Giglio- Linea 1
Info
www.festivaldeimatti.org
info@con-tattocooperativa.it
Tel. 3388603921
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/pages/Festival-dei-Matti/295990083746291
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero fatta eccezione per La Signora G.
Biglietto unico: 10 euro