festival_mattiVenezia,  17-20 maggio 2018

A margine. Abitare luoghi comuni.

Si parlerà del fatto che follia (quale che sia il senso che diamo a questa parola) è da sempre l’effetto di una messa a margine, a fondo pagina di discorsi che reggono soltanto bandendo il fuori campo. Una questione di spazi separati, dislocazioni non scelte, forzati trasferimenti, sradicamenti. Si parlerà di quei luoghi comuni – ideologie e pregiudizi – che chiudono i dialoghi, innalzano muri, barriere intransitabili, spazi chiusi che nulla hanno di comune e del dolore dell’essere spinti fuori gioco; ma anche delle condizioni che rendono inabitabili o abitabili i contesti, della cura che occorre perché sia possibile abitare da soggetti il dentro e il fuori, luoghi comuni, territori condivisi, comunità materiali e immateriali, garantendo a pieno la cittadinanza come chiede la legge 180, a quarant’anni dalla sua emanazione.

Come note a margine che riaprono i discorsi.

Con fame di casa

a forza di sogni mi sveglio

e stupisco: di colpo

ci è cresciuta una casa

intorno al cuore

M. Meher, Notizie dall’esilio

Produzione e organizzazione: Cooperativa Con-tatto

Curatrice: Anna Poma

Comitato scientifico: Giovanna Del Giudice, Gianni Montieri, Anna Poma, Gianfranco Rizzetto

In collaborazione con: Comune di Venezia, Forum Salute Mentale, ConfBasaglia, Marco Polo BookStore, Mpg cultura, Palazzo Grassi-Punta della Dogana, Poetarum Silva, Università Ca’ Foscari, StopOpg

Si ringraziano per il sostegno: Cgil Veneto, Cgil, Fondazione Franca e Franco Basaglia, Scuola Grande di San Teodoro, Coop Alleanza3.0, Al Nono Risorto, Liceo Foscarini, Baldini&Castoldi, Il Saggiatore, We_Crociferi, Circle Milano, Ruzzini Palace Hotel, Hotel Flora, Liassidi Palace Hotel.

matti pieghevole 2018 versione A.indd

La nona edizione del Festival dei Matti, “A margine. Abitare luoghi comuni” che si svolgerà nei giorni 17-20 maggio, proverà a raccontare i luoghi della messa a margine –fisica, ideologica, simbolica- che la “ragione” riserva alla follia ma anche la storia degli smottamenti che a partire dagli anni 60 scuotono il terreno di quella presa di distanza.

Giovedì 17 maggio alle ore 18.00 nella Cfz, la biblioteca di Ca’ Foscari alle Zattere, dopo i saluti istituzionali, partiremo dagli anni 70, dal cuore in fermento del manicomio romano di Santa Maria della Pietà, un inferno che si spegne dall’interno perché qualcuno comincia a cancellarlo, infrangendone i divieti, rovesciandone gli assiomi: infermieri e matti alleati in un gesto eversivo -l’occupazione del Padiglione 25- che ribalta la scena dell’internamento. Lo racconteranno il film e il libro di Massimiliano Carboni e Claudia Demichelis e le parole di Vincenzo Boatta, uno di quei protagonisti, in un incontro con Mariagrazia Giannichedda, presidente della Fondazione Franca e Franco Basaglia e a Riccardo Ierna, del Centro Marco Cavallo di Latiano.

Saranno gli studenti del liceo Foscarini ad aprire la giornata di venerdi 19 maggio alle ore 10.30 nel Chiostro della loro scuola e a dialogare con Giovanna Del Giudice e Riccardo Ierna, basagliani di diverse generazioni, in un incontro intitolato Abitare le contraddizioni: la lezione di Franco Basaglia sulla storia di questa rivoluzione culturale, sulle contraddizioni che restano ancora da abitare per scansarsi da un ordine del mondo costruito sempre a dispetto di qualcuno.

Un ordine che detta regole e ordisce trappole per chi ne prenda troppo sul serio le parole, i gesti, le figure rischiando poi di ammalarsi di paura e di venir risucchiato dentro al fuorigioco. Le pagine del romanzo di Carlo Miccio uscito per la collana 180 diretta da Peppe Dell’Acqua ci condurranno in un immaginario ma possibilissimo universo familiare in cui l’impazzire, più che di molecole sbandate, si svela impastato da tutt’altro: paura, rabbia, povertà, calcio, comunismo, parole non dette, distanze congelate.

Di luoghi inventati per la dannazione torneremo a parlare alle 16.00 in un incontro intitolato Disabitare luoghi comuni che prende spunto dal libro inchiesta di Antonio Esposito e Stefano Dell’Aquila dedicato alla Storia di Antonia, morta in un letto di contenzione per le ustioni riportate in un incendio da lei stessa provocato per protesta per essere legata  da 43 giorni nell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Pozzuoli nel 1974. Un crimine di pace, che ne riecheggia molti altri anche recentissimi ma oggi drammaticamente ignorati dal mondo dell’informazione, che   allora invece provocò un vero e proprio dibattito politico sulle più importanti testate giornalistiche dell’epoca. Ce ne chiederemo le ragioni insieme agli autori del libro, alla psichiatra Giovanna del Giudice e ai giornalisti Giuseppe Giulietti e a Gianluca Amadori. (Questo evento è stato  accreditato per la formazione dei giornalisti)

Chi è matto, chi non lo è, cosa accadrebbe se smettessimo finalmente di pensare per opposti e riconoscessimo di appartenere a entrambe queste dimensioni? Cosa raccontano le periferie delle nostre roboanti certezze su noi stessi? Cosa ci svela il margine, il luogo non luogo in cui il mondo condiviso perde consistenza, quali tentazioni, quali tribolazioni ci prendono per mano ogni volta che costeggiamo quella soglia?  Punti di fuga, vertigini, rimpatri, saranno le voci poetiche di Cristina Donà e di Anna Toscano a raccontare come si possa Disabitare il mondo e ritrovare “il senso delle cose con parole silenziose” nel Chiostro dei Crociferi alle ore 18.00.

Sulla scorta di queste stesse  domande, a chiudere la giornata di venerdi alle ore 21.00 sarà poi l’ l’incontro letterario intitolato Abitare la lingua: Gianni Montieri dialogherà con gli scrittori  Giordano Meacci e Tiziano Scarpa, entrambi maestri di un modo di abitare le parole –  quelle sature della normalità, quelle inventate della follia – che ci aiuta a riappropriarcene come sarebbe desiderabile accadesse con gli spazi privati e pubblici del nostro vivere per non restarne inconsapevolmente imprigionati.

La giornata di sabato 19 maggio si porterà nello splendido spazio del Teatrino di Palazzo Grassi. Molti gli incontri previsti: nel primo, la mattina alle 10 e trenta dal titolo Abitare l’impossibile, con la sociologa Maria Grazia Giannichedda e lo psichiatra Peppe Dell’Acqua, ragioneremo sull’attualità dei testi di Franco Basaglia ( di recente ripubblicati da  il Saggiatore, da  Baldini Castoldi e da Raffaello Cortina) sul valore di un’opera che non smette di insegnarci  che l’impossibile può diventare possibile se continuiamo a lavorare per trasformare la realtà tenendo presente la soggettività di tutti, barattando l’utopia con il reale, facendo dell’utopia della realtà.

Nel secondo appuntamento, alle ore 12, Luoghi a perdere, luoghi da riabitare, la scrittrice Carmen Pellegrino e l’architetta Giuseppina Scavuzzo parleranno di margini, di terre dove l’abitare si dirada, dove l’umanità si perde e si cancella, ma anche delle strade che quei luoghi talvolta partoriscono,  di sogni venuti dal vuoto, di appartenenze cresciute nell’ assenza. Come può accadere nell’ex manicomio di Gorizia o sulla casa galleggiante dell’esilio volontario di Lulù, la giovane donna dell’ultimo romanzo di Pellegrino.

Il pomeriggio di sabato alle ore 16.30 sarà un lungo incontro intitolato Deportazioni interamente dedicato al lavoro di Mariella Mehr, poetessa svizzera di origini jenisch che da bambina e adolescente fu vittima del programma eugenetico “Kinder der Landstrasse”, che ha poi contribuito a smantellare.  Dopo la proiezione di Dove cadono le ombre, il film che la regista Valentina Pedicini ha costruito ispirandosi alla sua storia e ai suoi romanzi, incontreremo la regista insieme ad Anna Ruchat traduttrice della Mehr e al poeta e violinista Michele Gazich per parlare delle vite sommerse di chi ha avuto in sorte la notte e di appelli ancora in attesa di essere ascoltati. Chiuderà l’incontro un breve intervento musicale di Michele Gazich accompagnato da Marco Lamberti.

L’ultimo appuntamento della giornata alle ore 21.00 sarà Abitare luoghi comuni, con Massimo Cirri, conduttore di Caterpillar, che dialogherà con Flavio Favelli e Franco La Cecla, un artista e un antropologo per leggere la valenza politica dei luoghi comuni a partire dalle traiettorie di soggettivazione degli spazi che il lavoro di Favelli mette in scena sottraendo gli oggetti alla deriva, all’anonimato, al silenziamento a cui, come molti uomini, sembrano inesorabilmente destinati.

La giornata di domenica 20 maggio si aprirà alle ore 10.00 con il laboratorio di teatro/danza Tanto scappo lo stesso curato dal regista Mattia Berto e dalla ballerina  Serena Ballarin ispirato all’omonimo “romanzo di una matta” di Alice Banfi, la storia di un testardo e sfrontato corpo a corpo nei luoghi-carcere di quella  psichiatria che ancora non ha smesso di legare i corpi e di incatenare le vite a sentenze e condanne senza scampo. Ne vedremo gli esiti nel pomeriggio alle ore 18,30 in una performance condivisa sulla fuga, drammatica vitale e persino scanzonata da letti di contenzione, reparti chiusi e pensieri senza via d’uscita.

Al pomeriggio alle ore 16.00 l’incontro conclusivo Abitare possibile, abitare impossibile: oltre i luoghi non luoghi della psichiatria: un confronto tra Stefano Cecconi, Gisella Trincas, Carlo Minervini, Riccardo Ierna, Thomas Emmenegger familiari, operatori, politici, cooperativisti, per raccontare i cantieri della salute mentale oggi, i luoghi dove abitare non è più uno stare per sparire e rassicurare qualcun altro e la vita non è l’effetto di una messa a margine. E dove i discorsi si riaprono.

A chiudere il Festival sarà infine la vita sospesa chissà dove di Letizia Forever, spettacolo teatrale con Salvatore Nocera, testo e regia di Rosario Palazzolo; un monologo che sfonda le parole, la lingua, l’identità e ci trattiene nel corpo di una storia che si fa e si disfa, forse come tutte le storie, sul confine impreciso e mobile che separa e unisce senza tregua ragione e follia, normalità e devianza. Il centro e le periferie.

A margine, lo crediamo dall’inizio, i luoghi possono tornare comuni, fare comunità, restituire cittadinanza.  Vorremmo partire da qui.

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero fatta eccezione per lo spettacolo teatrale Letizia forever di domenica 20 maggio (entrata 10 euro). Informazioni sul sito www.mpgcultura.it e alla Pagina Facebook mpgcultura. Prenotazioni per spettacolo e laboratorio di domenica mattina al n. 3298407362 a partire da mercoledì 16 maggio 2017.

Ufficio Stampa

Chiara Vedovetto

tel. 3491692486

Info

info@con-tattocooperativa.it

tel.338 8603921/ 333 5286990

Write A Comment