DISCRIMINAZIONI – Brutte esperienze per 1 europeo su 6
Il 16% dei cittadini europei sostiene di aver subito discriminazioni. E’ il dato che emerge da un sondaggio d’opinione pubblicato oggi dalla Commissione europea, secondo cui una persona su sei in Europa dichiara di essere stata vittima di discriminazioni lo scorso anno. Il 64% dei cittadini europei è inoltre preoccupato perchè la recessione contribuirà a maggiori discriminazioni dovute all’età sul mercato del lavoro. I risultati dell’Eurobarometro precedono il vertice europeo di quest’anno sull’uguaglianza in programma a Stoccolma lunedì e martedì prossimi.
Forte aumento della discriminazione percepita in base all’età e alla disabilità. Il 58% dei cittadini europei ritiene che nel proprio paese la discriminazione in base all’età sia molto estesa (rispetto al 42% nel 2008); il 53% denuncia la discriminazione dovuta a disabilità (rispetto al 45% nel 2008).
tratto da: www.redattoresociale.it – DiRE
Secondo un sondaggio pubblicato oggi dalla Commissione europea sono aumentate nel 2008 le discriminazioni in base all’età.
Un cittadino europeo su sei dichiara di essere stato vittima di discriminazioni nel 2008 e sei su dieci sono preoccupati dalla recessione, poiché credono contribuirà a maggiori discriminazioni sul mercato del lavoro. Sono due dei risultati emersi da un sondaggio pubblicato oggi dalla Commissione, che precede di qualche giorno il vertice europeo sull’uguaglianza, in programma il 16 e il 17 novembre a Stoccolma. Secondo Vladimír Špidla, commissario per le pari opportunità, “questi risultati dimostrano che, nonostante innegabili progressi, c’è ancora parecchio da fare nel campo dell’educazione ai diritti sulla parità di trattamento, soprattutto a livello nazionale, e affinché parità non sia solo una parola vuota, ma una realtà”. Complessivamente, la percentuale di europei che riferisce di aver subito discriminazioni nel corso del 2008 è stabile al 16%. Si è tuttavia assistito a un forte aumento della discriminazione in base all’età e alla disabilità, passate rispettivamente dal 42% del 2007 al 58% del 2008 e dal 45% al 53%. Questi dati fanno emergere una chiara correlazione con l’attuale situazione economica, a causa dell’aumento della disoccupazione giovanile in quasi tutti i paesi dell’Unione. Lo studio evidenzia inoltre che un cittadino su tre si dichiara consapevole dei propri diritti, anche se emergono forti differenze tra i vari paesi, con un aumento nel Regno Unito (+8 punti), in Francia (+7), in Irlanda e Svezia (+6), ma una diminuzione in Polonia (-12) e in Portogallo (-11). Per la Commissione è importante “accrescere la consapevolezza del pubblico, un processo a lunga scadenza che richiede sforzi comuni a livello europeo e nazionale”. Nel 2008 l’esecutivo europeo ha proposto di completare il quadro giuridico esistente nella lotta contro la discriminazione con una nuova direttiva volta a promuovere la parità di trattamento, anche al di là del luogo di lavoro. La proposta è attualmente in fase di esame da parte del Consiglio europeo e richiede un sostegno unanime per diventare legge. Dal 2003, inoltre, la Commissione finanzia con 4 milioni di euro all’anno una campagna dal titolo “Per la diversità – Contro la discriminazione”, per contribuire ad informare i cittadini europei sui loro diritti e responsabilità.
tratto da: La Stampa 09/11/2009