La capogruppo in Commissione Sanità del Senato torna sulla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari. “Una vicenda che si trascina da anni. Il ministro venga a riferire in Parlamento”. Dubbi su destinazione dei fondi verso il privato, sul costo dei posti letto nelle nuove strutture e sulla variabilità regionale.
“La chiusura degli OPG è una vicenda che si trascina da ben due anni e a questo punto le azioni dilatatorie, o quantomeno l’inazione, del Ministero della Salute sono inaccettabili”, lo afferma la senatrice Nerina Dirindin, capogruppo PD in commissione Sanità del Senato, dopo l’ennesimo rinvio di chiarimento da parte del ministero.
“Nei giorni scorsi – informa la senatrice – abbiamo fatto pervenire al Ministro, tramite il sottosegretario con delega in materia, la richiesta di un intervento urgente e non più rinviabile sulle questioni attinenti la chiusura degli OPG, in particolare sulla necessità di richiamare le Regioni alle loro responsabilità in materia.
Chiediamo, inoltre, al Ministro di riferire in Commissione non solo sullo stato di attuazione delle procedure (già prorogate dal Parlamento) ma di documentare concretamente sulle azioni messe in atto dal Ministero per sostenere, sollecitare, monitorare le attività delle Regioni. In particolare si chiede di chiarire: se è vero che i fondi in conto capitale rischiano di essere destinati a strutture private; se non si ritiene eccessivo il costo per posto letto previsto da alcuni progetti per la realizzazione di strutture assistenziali e, soprattutto, come si spiega la notevole variabilità interregionale; se non si ritiene elevato il numero complessivo di posti letto previsti dall’insieme delle regioni; se si ritiene possibile la destinazione di fondi in conto capitale per la trasformazione degli OPG in strutture residenziali per i dimessi dagli Opg stessi”.
“Siamo tutti, Ministro compreso, informati dei fatti: la situazione degli OPG è insopportabile e indegna di un paese civile. Chiediamo al Ministro un suo intervento e tempi certi per sanare ritardi imperdonabili”, conclude la senatrice Dirindin che annuncia la presentazione dell’ennesima interrogazione in proposito.
(da Quotidiano sanità)
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I “matti” non servono al politico ecco perchè vengono emarginati e molti non hanno neppure il diritto di voto.
Secondo voi perchè “preoccuparsi” di un soggetto psichiatrico, se non “frutta” economicamente.
Vergogna!