di Giovanni Rodriquez
La questione nasce da un emendamento approvato nei mesi scorsi in commissione Giustizia, che apre le porte delle Rems anche a quelle persone per le quali l’infermità di mente sia sopravvenuta durante l’esecuzione della pena, agli imputati sottoposti a misure di sicurezza provvisorie e a tutti coloro per i quali occorra accertare le condizioni psichiche. “Le Rems non sarebbero più sufficienti per tutti”. Da qui la presentazione in Aula dell’emendamento a prima firma De Biasi (Pd).
10 MAR – Il ddl giustizia, dopo le modifiche all’articolo 12 apportate con l’approvazione dell’emendamento a prima firma Maria Mussini (Misto) avvenuto la scorsa estate, “rischia di riaprire la stagione degli Ospedali psichiatrici giudiziari Opg”. A denunciare il pericolo erano i senatori del Pd (oggi anche del nuovo Movimento democratici e progressisti), che lo scorso 20 settembre avevano presentato in conferenza stampa un emendamento correttivo del gruppo e un analogo emendamento del Ministero della Salute (su cui i senatori Pd avevano dato l’assenso).
Il nuovo articolo 12 modificato, infatti, alla lettera d) del comma 3 apriva le porte delle nuove Rems, non solo a quei soggetti per i quali sia stato accertato in via definitiva lo stato di infermità al momento della commissione del fatto, ma anche a tutti coloro per i quali l’infermità di mente sia sopravvenuta durante l’esecuzione della pena, degli imputati sottoposti a misure di sicurezza provvisorie e a tutti coloro per i quali occorra accertare le relative condizioni psichiche, qualora le sezioni degli istituti penitenziari alle quali sono destinati non siano idonee a garantire i trattamenti terapeutico-riabilitativi.
Se l’intento dell’emendamento Mussini era quello di garantire quelle cure troppo spesso ostacolate o negate dalle drammatiche condizioni delle carceri, per i senatori del Pd e Mdp si rischia però, nei fatti, di “fare un salto indietro di 40 anni e riaprire la stagione degli Ospedali psichiatrici giudiziari. Le Rems non sarebbero più sufficienti per tutti, ne andrebbero costruite altre e questo richiederebbe un’operazione immobiliare complicata e costosa. Abbiamo quindi presentato un emendamento correttivo per impedirlo. Chiediamo che nelle Rems siano inviate solo le persone che non erano in grado di intendere e volere nel momento in cui hanno commesso il reato, mentre per gli altri detenuti vengano potenziate le misure alternative e le sezioni psichiatriche degli istituti penitenziari, come prevede la legge”.
La presentazione di questo emendamento in Aula è però a rischio. La ripresa dell’esame del provvedimento da parte dell’Assemblea di Palazzo Madama è programmata per il prossimo martedì 14 marzo, ma, al momento, sembra che si propenda per l’apposizione della questione di fiducia da parte del Governo sul testo uscito dalla commissione Giustizia per affrettare i tempi dell’approvazione. Da qui il rischio di una mancata ‘correzione’ del ddl, dal momento che poi, anche il passaggio in terza lettura alla Camera a testo ‘blindato’, sarebbe impossibile l’introduzione di ulteriori modifiche.
(da Quotidiano Sanità)