La presa della Pastiglia: il Cavallo Azzurro della libertà nitrisce e scalpita! Un grazie caloroso a tutte le persone che hanno partecipato. Finalmente è iniziata una nuova stagione di confronto e di dibattito delle cittadine e dei cittadini con le istituzioni. Marco Cavallo arrivato a Viareggio, ci ha aiutato ad abbattere alcuni muri. Qua in Versilia abbiamo veramente bisogno di aprire un forte, serio e duraturo confronto sulle questioni della Salute Mentale. Grazie a tutte e tutti coloro che con spontanea generosità hanno contribuito fattivamente alla ‘presa della pastiglia’.
Per il Forum Salute Mentale Versilia
Riccardo, Stefania, Edoardo, Giovanna, Giorgio, Emma, Maria Teresa, Alessandro, Eleonora, Oriana, Antonio, Antonella, Maria, Carla, Roberto, Andrea, Luca, Silvano, Marco, Elisabeth, Lorenzo e ovviamente Marco Cavallo
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9 luglio 2011
Costituzione del Forum Salute Mentale Versilia- Introduzione di Eleonora alla tavola rotonda
Marco Cavallo è arrivato a Viareggio.
È arrivato dopo un lungo e faticoso viaggio, è arrivato chiamato da un piccolo ma ostinato gruppo di donne e di uomini, ognuno con la sua storia, con la sua sensibilità, con la propria cognizione del dolore.
Lo abbiamo chiamato perchè Marco Cavallo sa, e può insegnarcelo come si fanno cadere i muri e come si abbattono le barriere. E soprattutto sa, e ci ha insegnato, che non esistono soltanto i muri visibili e di pietra ma anche e soprattutto quelli che non si vedono e sono i più insidiosi:
i muri ad esempio fra le domande di cure troppo complesse e le risposte troppo sanitarie e troppo semplificate; tra i sintomi e la vita; tra chi da le pastiglie e chi si occupa della quotidianità; tra l’intrattenimento e la costruzione della cittadinanza; tra la riabilitazione dei posaceneri di creta e la promozione della salute e dei diritti; tra il curare e il prendersi cura…………………………………………………………………………. e soprattutto tra chi offre i servizi (amministrazioni, istituzioni, operatori) e chi chiede di essere chiamato al confronto ed alla partecipazione.
Abbattere i muri e le barriere vuole essere per noi un atto positivo, costruttivo.
Abbiamo invitato tante persone che rappresentano soggetti diversi, che vengono da storie diverse, che sono persone diverse una dall’altra, e questo perchè sentiamo il bisogno qui in Versilia di aprire un confronto, forte, serio e soprattutto di lunga durata sui temi e sulle questioni della salute mentale.
Allora i muri bisogna davvero abbatterli, come sa Marco Cavallo, perchè i muri prima di ogni altra cosa impediscono alle persone di parlare tra loro.
Lo chiedono in Versilia come in tutta Italia, le tante persone che dai servizi si sentono abbandonate e misconosciute, le tante mamme che ancora oggi si sentono rispondere “signora, se suo figlio non viene qua da noi, non possiamo fare niente”! , ma anche tanti semplici cittadini che sono profondamente persuasi che una comunità non può essere buona e civile se non condivide, tutta intera, un’idea ed una pratica di salute mentale.
Permettetemi soltanto brevemente di recuperare le ragioni che hanno reso naturale la nostra adesione al forum salute mentale nazionale.
Il forum venne fondato a Roma nell’ottobre 2003 con queste premesse:
ridurre la dissociazione che molti da tempo avvertono tra enunciati e pratiche nel campo delle politiche della salute mentale; e si pone invece con forza ed urgenza la questione della qualità dei servizi che appaiono troppo spesso segnati da un ambigua dissociazione tra le pratiche e le enunciazioni teoriche.
Queste dichiarazioni sono esattamente la premessa della giornata di oggi.
È proprio sulle pratiche (quelle reali e quelle possibili che oggi vogliamo discutere; con in mente un ipotesi di servizi per la salute mentale che è esattamente quella proposta dalla regione toscana nel suo piano sanitario regionale.
Vi ricordo i punti qualificanti:
S.P.D.C. a porte aperte, dove si conferma il divieto di ogni forma di contenzione fisica ed una attenzione al ricorso a quella farmacologica che dovrà essere monitorata.
Centri di salute mentale con orario di apertura di almeno 12 ore al giorno sette giorni su sette che possano assicurare una risposta a domande sia programmate che urgenti anche a domicilio.
La definizione del progetto terapeutico-riabilitativo individualizzato con una presa in carico sul territorio di casi complessi con equipe multidisciplinari.
Lo sviluppo di strategie di ottenimento del consenso da parte di persone non collaboranti
il territorio inoltre come sede per affrontare i problemi di persone con disturbi mentali internate in OPG
la partecipazione ed il protagonismo degli utenti e dei familiari.
La mia premessa finisce qua; la nostra riflessione forse potrà apparire ad alcuni di voi troppo percorsa dalle emozioni, però sono le emozioni di tutti noi che abbiamo voluto ed organizzato questa giornata.
Riccardo, Stefania, Edoardo, Giovanna, Giorgio, Emma, Maria Teresa, Alessandro, Eleonora, Oriana, Antonio, Antonella, Maria, Carla, Roberto, Andrea, Luca, Silvano, Marco, Elisabeth, Lorenzo e ovviamente Marco Cavallo; noi tutti vi ringraziamo per essere venuti qui e per il contributo che ognuno di voi, in qualsiasi forma vorrà dare.
Molte cose probabilmente nella nostra organizzazione non funzioneranno molto bene o non funzioneranno affatto; chiediamo fin da ora di perdonarci.
Riconosceteci comunque la passione e l’autenticità che ci abbiamo messo.
Grazie a tutti.