di Nico Pitrelli
Norman Sartorius, il presidente dell’Associazione per il miglioramento dei Programmi di Salute Mentale – AIMPH , sostiene che le campagne di comunicazione di breve durata contro lo stigma nei confronti di persone con disturbo mentale non sono la soluzione migliore per fronteggiare il problema.
Sartorius, in un articolo apparso su Nature, che questa settimana dedica uno speciale alla schizofrenia, sottolinea quali sono i limiti delle campagne di comunicazione che negli ultimi vent’anni hanno visto governi e organizzazioni non-governative, enti di beneficenza e altre istituzioni sparse in tutto il mondo impegnate nella battaglia per ridurre lo stigma.
Una prima lezione è che le inchieste campionarie estese su ampi strati della popolazione finalizzate ad indagare gli atteggiamenti pubblici nei confronti delle persone con disturbo mentale vanno usate con cautela. Se è importante capire se un datore di lavoro è disposto ad assumere qualcuno che soffre di depressione, lo è ancora di più comprendere quali sono i bisogni delle persone e dei loro familiari nei contesti specifici di vita: si scopre così che la discriminazione e un comportamento poco sensibile da parte dello staff delle strutture sanitarie è molto più dannoso degli atteggiamenti negativi e pregiudiziali del resto della popolazione.
La seconda lezione è che fornire informazioni, ad esempio sulle cause dei disturbi mentali, può anche aumentare lo stigma anziché ridurlo.
Questo dato conferma il controverso rapporto tra conoscenza, atteggiamenti e comportamenti.
Bisogna quindi pensare a nuove strategie perché per quanto bene siano condotte e implementate le campagne di comunicazione attuali non c’è nessuna evidenza che programmi ad hoc della durata di meno di un anno abbiano un effetto serio e duraturo sullo stigma.
Sartorius punta viceversa a strategie di comunicazione che entrino nelle routine lavorative dei servizi, a una programmazione basata sul contesto locale e a un coinvolgimento dei pazienti e dei loro familiari nella progettazione delle iniziative.