Questi scritti di Franca Basaglia sono in buona parte delle “voci” comparse sulla prestigiosa e purtroppo dimenticata Enciclopedia Einaudi. Uno di essi, quello intitolato Follia/delirio, è un lavoro a quattro mani scritto con Franco Basaglia. Ora vengono ripresentati insieme al discorso inedito che Franca Ongaro Basaglia tenne nel 2001 in occasione del conferimento della laurea honoris causa a Sassari, e arricchiti da un saggio di Maria Grazia Giannichedda.
Come il lettore può immediatamente constatare, questi testi hanno una straordinaria attualità perché entrano nel vivo del dibattito di oggi attorno alla medicalizzazione della società. Salute e malattia non possono essere considerati fenomeni naturali, avverte l’autrice fin dalle primissime righe del suo libro, ma sono questioni che chiedono – entrambe – uno sguardo storico e critico. Se il problema della malattia mentale ha aperto la strada, attraverso le trasformazioni de-istituzionalizzanti operate da Franco Basaglia a Gorizia e poi a Trieste, adesso la battaglia riguarda lo smontaggio del paradigma di una società medicalizzata (e, per molti, da medicalizzare). E qui si evidenzia il ruolo intellettuale e politico giocato proprio da Franca Basaglia, che ha saputo con grande chiarezza e con formidabile anticipo disegnare il linguaggio e l’orizzonte in cui ora siamo.
Abbiamo davvero bisogno di questa sua lucidità critica in un momento – come l’attuale – nel quale non riusciamo più a dire cosa sia la malattia (che rischia di ridursi nuovamente a qualcosa di naturalistico, mentre Franca Basaglia ne fa addirittura un luogo di possibile soggettivazione), e nel quale la questione della salute viene assorbita, giorno dopo giorno, in un patto e anonimo dispositivo di potere.
Dunque questo libro è assai di più di un necessario riconoscimento a una figura di protagonista, da valorizzare sottraendola anche alla comprensibile ombra del prestigioso compagno: è uno strumento importante, nella generale penuria intellettuale del nostro presente, per riattivare un lavoro di riflessione critica sempre più urgente e che ci riguarda tutti.