Comunicato stampa di Psichiatria Democratica.
Appare evidente che la Regione Toscana non è in grado di gestire la chiusura di Montelupo: dopo gli annunci roboanti su quale sarebbe stata la prima Regione a chiudere un opg (ma la Toscana, è ovvio!) cui hanno fatto seguito anni di incertezze sulla collocazione delle REMS e delle altre strutture destinate ad accogliere gli internati toscani, oggi la Regione continua a fare scontare la sua incapacità agli internati.
Riassumiamo i fatti: nel novembre scorso il Tribunale di Sorveglianza di Firenze, accogliendo il ricorso presentato da numerosi internati di Montelupo che denunciavano l’illegittimità della loro detenzione in un opg che avrebbe dovuto essere già chiuso dall’aprile precedente, intimava alla Regione Toscana di provvedere alle loro dimissioni concedendole tre mesi per completare il processo.
Ebbene oggi apprendiamo che la Regione, anziché cospargersi il capo di cenere e rimboccarsi le maniche, ha presentato ricorso avverso il decreto del tribunale: questo significa che, ancora una volta, le inadempienze regionali, verranno fatte scontare a chi non ha colpa di questi ritardi, gli internati.
E’ inutile continuare ad affidare il superamento dell’opg agli stessi soggetti che in questi anni, dopo svariati progetti ogni volta presentati come risolutivi e poi regolarmente ritirati in breve volgere di tempo, non sono stati capaci di partorire altro che pochi posti concentrati in due REMS nell’area dell’ex ospedale psichiatrico di Volterra (dove già insistono altre strutture psichiatriche) con la prospettiva di costruirvi – ex novo! – anche le REMS definitive, prefigurando così la realizzazione di un neo villaggio psichiatrico di manicomiale memoria.
E’ ora di dire basta e, come chiediamo da tempo, nominare un commissario ad acta che proceda alla chiusura di Montelupo con quei poteri che la Regione, puredisponendone, non riesce o non vuole utilizzare.
La Regione non è riuscita a progettarealtro che soluzioni neo istituzionali, di passaggio dall’opg alle Rems, senza favorire, considerato che non tutte le misure di sicurezza sono detentive (quindi destinate alle Rems), l’utilizzo di soluzioni alternative nelle strutture psichiatriche toscane che dispongono di ben 897 posti letto a vario grado di protezione (v. Regione Toscana – Programma per la realizzazione di strutture sanitarie extraospedaliere per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari ai sensi della legge 17 febbraio 2012, n° 9, art. 3 ter – 14.9.2012); non ha stimolato sufficientemente i DSM a farsi carico dei pazienti autori di reato residenti nel loro territorio di competenza; non si è fatta carico di promuovere l’attivazione di quelle sinergie tra DSM e Magistratura – per es. protocolli operativi vincolanti – che in altre realtà stanno dimostrandosi efficaci per una corretta gestione della legge; non ha attivato nessun gruppo di lavoro specificatamente dedicato alla chiusura di Montelupo.
E’ ora di dire basta: l’inerzia della Regione non garantisce che il tempo “guadagnato” con l’opposizione all’ingiunzione del Tribunale possa essere proficuamente utilizzato per dimettere i 23 toscani presenti a Montelupo oltre ai 13 che si trovano in REMS fuori Regione, si provveda quindi, senza indugio, a COMMISSARIARE LA REGIONE TOSCANA.
Arezzo, 29.1.2016
PSICHIATRIA DEMOCRATICA TOSCANA
Cesare Bondioli