C’è un vecchio che vive per strada e che torna e ritorna in pronto soccorso al New Amsterdam Hospital. Lo curano ogni volta – al New Amsterdam curano tutti, pure quelli che l’assicurazione non ce l’hanno – lo tengono a dormire e gli danno da mangiare, poi lo dimettono. Poi il vecchio che vive per strada torna di nuovo. E questa cosa, il tornare, il letto, il cibo, una flebo di acqua e zucchero, costa tempo ed energia ma soprattutto non produce salute e manco un poco di sollievo, oltre quello di un letto e di un pasto caldo, s’intende. Ma il direttore è un tipo nuovo e un poco curioso, va avanti e indietro e parla coi portantini, con quelli imboscati, con gli infermieri e coi medici e chiede spesso: «Come posso aiutarti?» e all’ennesimo ricovero del vecchio senza casa gli prescrive una casa – proprio cosi! – e convince il rettore a pagargliela per la vita, perché conviene anche economicamente e fa salute. E allora rapidamente il direttore curioso accompagna il vecchio senza tetto in una casa vera e quello non se ne fa capace. È contento, probabilmente, ma come si fa stare in una casa vera? Come si bada a se stessi e all’ambiente di vita (direbbe la me che scrive di queste cose)? E allora il vecchio che si sente ancora senza casa pure se ora una casa ce l’ha e non sa proprio che farsene, torna in ospedale. E il medico curioso questa volta un poco si avvilisce (il medico curioso è sostanzialmente uno speranzoso positivo e spesso gli va bene così). Ma mentre sta lì, il medico curioso al capezzale per nulla di moribondo del vecchio che si sente ancora a casa in ospedale, ecco che entra un tipo e chiede come si fa ad andare in un certo reparto. E il vecchio senza casa che ora la casa ce l’ha ma non sa bene che farsene è prontissimo e preciso nella risposta: «E vai di qua, e gira lì, e prendi l’ascensore, e scendi e svolta…». E allora il medico curioso fa gli occhi da Archimede e gli propone di fare la guida come lavoro, e si intuisce che al vecchio la cosa fa proprio piacere e che quella attività socialmente utile (direbbe sempre la me che scrive di queste cose) è come un lavoro protetto dall’esperienza e forse è il primo passo per capire pure come passare da una casa di cui non si sa bene che farsene a una casa per sé.
La serie New Amsterdam su Netflix, a noi che ostinatamente parliamo, semplicemente, di comunità possibili, piace molto e fa compagnia in questo tempo infame. Perché sì, pure in questo tempo che non avremmo voluto c’è qualcosa di buono che ci può fare pensare.
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