La lunga strada per rimettere la persona al centro. Di Lavinia Nocelli da https://www.lifegate.it/salute-mentale 16 settembre 2022, La salute mentale in Italia è un concetto su cui c’è ancora molto da lavorare, per rimettere al centro l’individuo e sospendere il giudizio. Va sempre ricordata una cosa quando si parla di salute mentale: non è semplice farlo. E non perché sia difficile scriverne, ma poiché è una disciplina che non ha risposte evidenti, sintomi netti. Tempi di…
Sul non-sapere delle discipline psy, per una nuova politica delle pratiche sociali Benedetto Saraceno e Luca Negrogno propongono una riflessione critica a tutto il campo sui saperi e le pratiche delle discipline psichiatriche e psicologiche. L’attuale situazione sociale, che la pandemia ha contribuito a smascherare come insostenibile sul piano delle disuguaglianze globali, impone una riflessione su come dovremo tornare a considerare la questione centrale della miseria epistemologica e morale della psichiatria e di tutti i…
Giovedì 19 maggio 2022, dalle 14 alle 16 sarà possibile seguire il Workshop online: “Learning from the Trieste Mental Health Experience: Developing Essential Ingredients in Creating Resilient Community Mental Health System” con Roberto Mezzina, Pina Ridente, Renzo Bonn e Peppe Dell’Acqua. Il workshop fa parte di una serie di attività formative proposte per la Scuola Internazionale, avviata da International Mental Health Collaborating Network (IMHCN) con i suoi partner e che è in fase di sviluppo,…
Proposta di Formazione Leggendo il titolo di questo convegno ci si potrebbe chiedere: “perché mai serve una nuova visione dei Servizi di Salute Mentale? Quella che abbiamo avuto sin’ora non va più bene?” In realtà, molti cambiamenti sociali, antropologici, relazionali, nonché la frattura del legami sociali causata dalla pandemia da Covid-19 impongono un cambiamento di rotta. La vecchia Salute Mentale, incentrata su un modello bio-medico di diagnosi e cura, appare semplicistica e fuorviante. Quante volte abbiamo visto…
T TERAPIE PSICHIATRICHE. Sono di due tipi: terapie biologiche e “psicoterapia” (v.); le prime direttamente legate all’ideologia medica e a un‘interpretazione organicistica della malattia, la seconda direttamente derivata dalle concezioni psicogenetiche. A queste si è aggiunta ora la terapia sociale (v. “Socioterapia”) come conseguenza di una interpretazione sociogenetica dei disturbi mentali. In tutti e tre i casi si tende a enfatizzare di volta in volta un fattore diverso come responsabile della malattia mentale: il corpo…
R RAPTUS. Termine con il quale, in gergo scientifico recuperato anche dal linguaggio comune, si intende designare un atto improvviso e imprevedibile che esce dalla “norma” (v.) in senso antisociale. Di solito il raptus ha un carattere incomprensibile se preso come fenomeno a sé, mentre spesso risulta accessibile se restituito al contesto in cui si è manifestato. Con la parola raptus le istituzioni preposte a conservare l’ordine costituito tendono a codificare in termini di malattia…
PSICOFARMACI. Sotto questo nome vengono raggruppate tutte quelle sostanze ad azione psicotropa, che agiscono cioè sullo stato psichico e sul comportamento. L’era farmacologica comincia negli anni ‘50 grazie alla scoperta di alcuni farmaci che, con la loro azione sedativa, avviano per chi sa approfittarne la possibilità di un rapporto prima inesistente col malato. Ma se l’uso del farmaco si limita soltanto a garantire le tranquillità dei reparti, l’unico risultato è un nuovo totale annientamento dei…
Disciplina fondata da Sigmund Freud. Consiste in un metodo di indagine e in una tecnica psicoterapeutica aventi lo scopo di portare a livello di coscienza contenuti conflittuali ricchi di carica energetica, rimossi nella sfera inconscia, interpretando espressioni verbalizzate liberamente, sogni, fantasie, desideri, azioni e comportamenti del soggetto da analizzare o da curare.
P
PAZZIA.
Termine d’uso comune con il quale vien definito chi si vuole escludere dal consorzio sociale. (Esempi: cose da pazzi, ma tu sei pazzo, uscire pazzi). Tale termine, di comprensione universale, è invece bandito dal gergo scientifico ufficiale che preferisce sostituirlo con quello apparentemente meno stigmatizzante di malato di mente, termine che conserva la medesima funzione emarginante non riuscendo lo psichiatra a uscire dalla adialetticità della scienza cui fa riferimento.
PERICOLOSITÀ.
In nome della presunta o reale pericolosità del malato mentale esistono i manicomi, creati a difesa della cosiddetta società libera. Il concetto di pericolosità deriva direttamente da quello di incomprensibilità con cui la psichiatria dichiara la propria impotenza di fronte a malati mentali che non ha saputo curare, né comprendere. Ciò che dovrebbe essere una saggia e onesta accettazione dei propri limiti di fronte a un problema, si tramuta in pratica in una suddivisione manichea fra quello che si comprende e che diventa buono umano giustificabile, e quello che non si comprende e diventa pericoloso imprevedibile osceno.
M MANICOMIO. Deposito dove vengono inviati per il popolo i pazzi, per gli intellettuali i folli e dove, per i medici, vengono custoditi e curati i malati di mente. Per il pazzo, il folle, il malato di mente si tratta di un’istituzione totale, chiusa, oppressiva, dove vige la regola carcerario-punitiva, la cui finalità è la lenta eliminazione del proprio contenuto. Il manicomio è costituito da una piramide gerarchica che vede all’apice i medici con a…