di Lucia Bellaspiga sabato 21 aprile 2018
A quarant’anni dalla storica legge che porta il nome dello psichiatra veneziano, parla il suo allievo Peppe Dell’Acqua: «Restituì ai “matti” libertà, diritti e dignità»
«Non mi resta il tempo necessario per cambiare la testa agli psichiatri. Meglio formare una squadra di giovani ». Così lo psichiatra veneziano Franco Basaglia, l’uomo che fondò la concezione moderna della salute mentale, restituendo ai “matti” la dignità di persone colpite da una malattia e non più marchiate da un’indicibile colpa, tra i giovani di buone speranze reclutò Peppe Dell’Acqua, allora ventiquattrenne. «Era il 1971, mi ero laureato a Napoli e all’epoca Basaglia era bandito dalla clinica universitaria, assieme alla psicanalisi»