di Luigi Benevelli. La legge 180/78, le sue finalità e i suoi assetti organizzativi hanno trovato la loro piena collocazione nell’impianto della legge 833/78 istitutiva del Servizio sanitario nazionale (Ssn); al riguardo ritengo che l’assistenza psichiatrica pubblica italiana debba continuare a riconoscersi negli assetti e nel destino del Ssn e che si debba evitare anche solo di evocare uno status a sé per la psichiatria pubblica anche perché questo aprirebbe lo spazio al ritorno a…
di Alessandra Rigoli Voglio, nel mio piccolo, rendere giustizia ai medici del Great Ormund per aprire una discussione, per suscitare domande e cercare nuove risposte. Credo sia davvero sbagliata la posizione espressa da alcuni circa la vicenda di Charlie e trovo molto gravi le accuse che vengono rivolte a medici e giudici di essere assassini. Accuse gravi e ingiustificabili. Che mi spaventano molto. Anche perché me le sono sentite rivolgere in una circostanza simile a questa…
Di Luigi Benevelli. Note di commento alle Linee guida del Ministero della Salute per il trattamento dei disturbi mentali delle persone Richiedenti e Titolari di Protezione internazionale e umanitaria (RTP), 22 marzo 2017. Il Ministero della Salute italiano ha licenziato il 22 marzo scorso, a conclusione di un lavoro di due anni e mezzo, le Linee guida per la programmazione degli interventi di assistenza e riabilitazione nonché per il trattamento dei disturbi psichici dei titolari…
di Donato Morena. “Dottore mio figlio fuma spinelli, ha cominciato a spacciare e non vuole saperne di smettere, al Sert non vuole andarci, dice che noi genitori non abbiamo capito niente della vita, possiamo fargli un ricovero in psichiatria?”. ”Mia figlia è scappata di casa, si guadagna da vivere con delle sex-cam e non vuole saperne di cambiare vita, cosa dobbiamo fare? siamo disperati, e se fosse sua figlia?”. “La ragazza quest’anno sta andando malissimo…
Il Trattamento sanitario obbligatorio, ovvero la sua regolamentazione, nucleo sensibile – ma certo non dominante – della legge di riforma del 1978 rappresenta il punto di massimo equilibrio tra il bisogno di cura riconosciuto nella circostanza di un disturbo mentale che compromette la salute, la dignità, la contrattualità l’immagine sociale della persona e la mancanza di consenso, fino al limite estremo del rifiuto ostinato; nella pratica una intensa negoziazione per garantire il diritto alla cura e alla salute come previsto dall’articolo 32 della Costituzione, rischia al contrario di assumere, all’atto della sua applicazione, distorsioni e disattenzioni tali da renderlo strumento di repressione e di mortificazione.
Cara Maria, ho letto di recente una tua dichiarazione. Hai detto: “..fare delle Rems appannaggio esclusivo delle persone prosciolte e con misura di sicurezza definitiva, avrebbe significato, negare il diritto di cura a un’ampia fascia di persone detenute, abbandonandole al proprio destino (!) …” Quando sento parlare di carceri, di manicomi , di matti m’imborezzo, come dicono a Trieste, e così mi è venuto di scriverti.
di Peppe Dell’Acqua
L’urgenza del cambiamento che Basaglia avvertiva drammaticamente e la sua forza di credere nell’utopia della realtà è ciò che continua a sorprenderci. La possibilità di alimentare utopie, desideri, sogni sembra che oggi ci sia data solo a patto che se ne rimandi la realizzazione in un altrove o in angusti spazi privati.
Oggetto: D.d.L. Giustizia (articolo 12 comma 1 lettera d)) Come operatori psichiatrici, nell’ambito delle responsabilità istituzionali che il nostro mandato comporta, siamo estremamente preoccupati che il D.d.L. 2067 (“Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi nonché all’ordinamento penitenziario per l’effettività rieducativa della pena”), per quanto concerne l’articolo 12, comma 1 lettera d), possa vanificare il grande sforzo fatto In Regione…
Mi piacerebbe essere a Collegno per la giornata della dignità. Attraversare muri e abbatterli è quanto più mi piace fare. Ma sarà difficile. Il 13 maggio è per me una giornata molto impegnativa. In Piemonte, a Torino, ci sono già stato e ho parlato con amici carissimi, con operatori e con amministratori. E’ una bella cosa promuovere questa giornata e bisognerà farla diventare un momento importante per tutto il paese pensando tuttavia ai bravi operatori…
di Peppe Dell’Acqua
La libertà è terapeutica abbiamo detto, e scritto sui muri. E’ terapeutico, prima di tutto, liberare le persone.
Che non vuol dire che chi è “matto” può fare ciò che vuole per essere alla fine abbandonato e costretto a vivere nelle periferie del mondo e dell’anima la sua improbabile libertà. Non solo libertà di essere bizzarro, di delirare, cantare alla luna. Non certo di pagare con l’emarginazione la propria singolare bizzarria, con la perdita di ogni diritto la propria unica condizione esistenziale.