Category

Punti di vista

Category

di Elena Cerkvenič gennaio 2022 Franco Basaglia ha fatto un lavoro enorme nel chiudere il manicomio di Trieste, nell’assicurare la libertà alle persone con disturbo mentale e nel trasformare il manicomio nei servizi di salute mentale, – i centri di salute mentale, – come sono stati fino ad oggi sul territorio, aperti a Trieste 24 ore/7 giorni. A Trieste, chi soffre di disturbo psichico ha avuto, sin da quando, alla fine degli anni ‘70, furono…

di Donato Morena, psichiatra (Salerno)Per quanto riguarda il punto su autonomia e territorio, condivido il giudizio sull’inefficienza e sull’inefficacia del sistema regionale attuale. Mi chiedo però perché la risposta a tale valutazione sia la progressione verso l’autonomia e la gestione territoriale di aspetti che dovrebbero essere garantiti e tutelati dallo Stato? C’è sicuramente una nobile intenzione nella territorializzazione delle cure, che tuttavia trova ostacoli, non trascurabili ormai su tutto il territorio nazionale, nelle distorsioni operate…

offiziEditoriale di Stefano D’Offizi

Ho la netta sensazione che in questi ultimi anni si stia giocando al gioco del terrore, solo che sta volta non ci sono di mezzo persone che si fanno esplodere o che aggrediscono in nome di una fede. Oggi assistiamo alla sistematica generazione di sentimenti di paura con i suoi ben noti effetti sulle masse. In particolare mi riferisco al fatto che quando il terrore si diffonde nella popolazione, questa diventa più docile, cieca per paura, passiva e capace di sottostare a ogni forma di rimedio in nome di una millantata “sicurezza” (penso alla salute, ai flussi migratori, al mondo delle sostanze, alle infrastrutture, agli eventi climatici). Questa atmosfera genera allarme sociale, emergenze, pressioni interventiste, spinte espulsive all’interno delle comunità che, ormai intolleranti al disordine, richiedono soluzioni veloci (efficaci, scientifiche) e un proliferare di luoghi specifici, solitamente adibiti alla reclusione, alla custodia, alla sorveglianza e alla cura di tutto ciò che mette in crisi la sicurezza sociale (così si giustificano i Cpr per i clandestini, gli istituti per gli anziani, le comunità per i tossicodipendenti, i “matti” o i disabili, ecc.). Come a dire che la sicurezza della comunità può essere ottenuta solo attraverso gli spazi chiusi, siano essi istituzionali, utili per il controllo del soggetto allarmante, o siano essi spazi privati, necessari a garantire la “libertà” e la quiete del cittadino.

La concomitanza di più eventi, come la crisi economica, la diffusione del virus, il cambiamento climatico, il crescere di nuove disuguaglianze e nuove povertà, che stiamo vivendo, con le rispettive limitazioni imposte, nel circoscrivere gli spazi di vita e molte delle nostre libertà quotidiane, sta facendo emergere molti aspetti critici e criticabili, mettendo così in scacco il sistema politico, sociale ed economico mondiale.

Anche dal punto di vista culturale il Covid ha avuto un impatto non banale, basti pensare alla paura della morte, della malattia, all’idea di essere fonte di rischio per i propri cari e all’angoscia che ne consegue, sono queste delle consapevolezze che solitamente teniamo lontane dalle nostre coscienze, e generalmente lasciamo che i nostri pensieri siano guidati da priorità edonistiche, quindi ben diverse dai bisogni di sopravvivenza, di salute, di protezione dell’altro.

Il Corriere del Trentino ha ospitato nei giorni immediatamente successivi alla morte di Matteo Tenni una lettera di un operatore di una cooperativa che, denunciando il fatto e la pericolosità dei matti, auspicava la progettazione e la costruzione di luoghi per ospitare per lungo periodo persone con disturbo mentale. Naturalmente si premurava di dire che questi dovessero essere luoghi belli, accoglienti, gradevoli e amichevoli. Successivamente lo stesso giornale ha ospitalo una riflessione di Gabriele De…

Di Massimo Margon C’è ancora il divieto d’impazzire, come fosse colpa tua, e c’è anche gente che vede la tua guarigione come una specie di “redenzione” da una “scelta sbagliata”, dal “peccato commesso”. Quindi la sofferenza che sta in mezzo invece che un percorso di conoscenza diventa una “giusta pena da scontare”.

[Illustration by Tamara Shopsin] I centri di salute mentale nel discorso del premier Di Maria Novella De Luca [articolo uscito su Repubblica il 19 febbraio 2021] C’erano due parole fondamentali nel discorso pronunciato al Senato dal nuovo premier Mario Draghi, entrambe iniziano con la C e sono sfuggite ai più. Citando la sanità territoriale e la medicina di prossimità, Draghi ha indicato, tra i servizi da rilanciare, anche i consultori e i centri di salute…

Di Fabrizio Starace [articolo uscito su ripartelitalia.it] Tra le novità introdotte dal Governo Draghi, l’individuazione di una specifica delega per la disabilità, affidata alla Senatrice Erika Stefani. In realtà, l’ipotesi di porre sotto un’unica guida le misure e gli interventi per le persone disabili era stata già percorsa nei Governi Conte, prima con il Ministero della Famiglia e della Disabilità, poi con l’assunzione della delega da parte del Presidente del Consiglio, senza tuttavia effetti di…

[Photograph by Valentina Sinis / VII Mentor Program / Redux] Di Peppe Dell’Acqua Numerose comunicazioni estemporanee e ricerche strutturate di psicologi, psichiatri e addetti ai lavori continuano a dirci delle conseguenze del lockdown sull’umore, i sentimenti, le relazioni, in definitiva sulla salute mentale di larga parte della popolazione, tanto da poter quasi affermare che il disagio mentale è un aspetto trascurato della pandemia. Devo confessare che tutte le volte che leggo o ascolto i pareri…

Di Luigi Benevelli [articolo uscito su settimananews.it] Le misure di contenimento della pandemia – principalmente il distanziamento e l’isolamento fisico – stanno producendo frustrazione, solitudine e forti preoccupazioni per il futuro. Si tratta di reazioni frequenti che tuttavia costituiscono seri fattori di rischio per la salute mentale, con esiti di ansia, disturbi affettivi e da stress post-traumatico. Se provati a lungo, certi stati d’animo possono portare al progressivo esaurimento delle capacità di resilienza psichica. I…

Di Giorgio Simon, pediatra, già direttore generale ASL Pordenone Perché curare le persone e riportarle alle condizioni che le hanno fatte ammalare? In questa frase di Michael Marmot, il maggiore studioso al mondo sul tema di salute ed equità, è riassunto il cuore del concetto che noi chiamiamo di volta in volta “integrazione socio-sanitaria”, “integrazione di servizi”, “continuità delle cure”, “budget di salute” e molto altro. Nello stessa pubblicazione Marmot, citando quanto si era sentito…