Il Forum intende tenere viva la questione “psicofarmaci”. Non solo e non tanto perché si registrano per alcune categorie di psicofarmaci aumenti sbalorditivi (per gli antidepressivi l’aumento è stato del 310 % in 8 anni) ma perché l’uso dello psicofarmaco continua a sostenere la prepotenza riduttiva del ritorno “delle psichiatrie della certezza”. Con questo breve scritto, che ripropone quasi integralmente il paragrafo del Documento Fondativo relativo alla questione, cogliamo l’occasione per riproporre riflessioni e analisi…
Duccio Papanti intervista Roberto Mezzina E’ da poco nelle librerie “Pazzi come noi: la globalizzazione della psiche americana“ in cui Ethan Watters racconta l’esportazione della cultura psichiatrica statunitense nel mondo. Negli ultimi 30 anni l’approccio sindromico e categoriale del DSM si è diffuso a macchia d’olio, uniformando sofferenze e disturbi mentali. La depressione, l’anoressia, lo stress, l’insonnia, sono malattie tipiche dei paesi ricchi che ora l´Occidente, agile e insidioso colonizzatore culturale, ha iniziato a esportare…
di Mario Colucci A partire dalla medicalizzazione dell’anormale, dalla sospensione del riferimento allo stato morboso, dalla rinuncia al fattore terapeutico, la psichiatria potrà realmente assegnarsi una funzione di protezione e di ordine. Philippe Pinel e Jean Martin Charcot: due personaggi, due scene celebri, che incorniciano la storia della psichiatria. E che ci parlano della sua medicalizzazione. Per questo possono valere ancora oggi, per capire i discorsi della psichiatria contemporanea. Se poi le osserviamo a partire…
di Peppe Dell’Acqua “Io un soggetto schizofrenico? Ma no, io sono un democratico napoletano” (Antonio de Curtis, Totò) Chi avesse il tempo di frequentare come osservatore almeno uno degli innumerevoli convegni delle società psichiatriche, organizzati con larghezza di mezzi in ogni parte del mondo dall’industria farmaceutica, si convincerebbe che è ormai vicina la realizzazione del sogno degli psichiatri. Il sogno almeno di quelli, e sono la maggioranza, convinti che le malattie mentali sono determinate…
Agostino Pirella Ho iniziato a lavorare in psichiatria quando i primi psicofarmaci entravano in scena. Erano gli anni Cinquanta e stava iniziando la crisi della soluzione manicomiale, durata un secolo e mezzo. Appariva evidente la nocività del lungo internamento e i giovani psichiatri erano affascinati dalle prospettive che aprivano sia la psichiatria sociale che le psicoterapie delle psicosi. Sullo sfondo restava l’impostazione fenomenologicoesistenziale che derivava da un eccesso di riflessione filosofica e da una reale…