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OPG – Carcere

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je_so_pazzoMentre continua ad accadere diffusamente ciò che mai dovrebbe: la contenzione fisica,l’abuso farmacologico, l’abbandono, in quelli che dovrebbero essere “i luoghi della cura” …

Mentre una campagna cerca di raccogliere cittadini, utenti, operatori per abolire la vergogna della contenzione fisica …

Mentre tra difficoltà normative, organizzative, culturali, una rete nazionale di associazioni – StopOpg – lancia la sfida del superamento definitivo dell’istituzione lombrosiana…

Mentre accade tutto questo, il collettivo “Je so’ pazzo” occupa e libera il vecchio OPG di S. Eframo, nel ventre di Napoli. Con la risistemazione di spazi e luoghi abbandonati, le attività artistiche e di solidarietà popolare, il lavoro politico e culturale con il territorio. Con l’ascolto della sofferenza psichica e piccole attività di impresa sociale. Con il recupero della memoria, in primis restituzione alla città di spazi oscuri e preclusi, oltre che critica serrata a concetti e pratiche istituzionalizzanti. Suggerendo e prefigurando così una vera salute mentale di comunità.

StopOpg ha visitato le Rems in Emilia Romagna: tappa a Casale dei Mezzani (Parma) e alla Casa degli Svizzeri (Bologna) Il 14 gennaio 2016 una delegazione del comitato nazionale stopOpg ha visitato le Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza REMS (le strutture previste dalla legge 9/2012 per la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari OPG) dell’Emilia Romagna a Casale dei Mezzani e a Bologna. Le tappe in Emilia seguono le visite alle Rems in Friuli…

Quando Marco Cavallo, a Secondigliano nel novembre 2013, incontrò 75 internati. Alle dieci del mattino siamo nell’area del penitenziario di Secondigliano, ci ritroviamo da soli davanti ai cancelli blindati le lungaggini di Aversa hanno di fatto cancellato l’appuntamento di ieri. C’è solo una studentessa ad aspettarci. La freddezza e le geometrie del cemento armato incutono paura. Anche qui lista, documenti, cellulari. Anche qui cemento, muri, doppi portoni blindati, guardiole. Come in tutti i luoghi che…

secondiglianodi Peppe Dell’Acqua.

Questa mattina gli ultimi 4 internati hanno lasciato l’Opg di Secondigliano per andare  in una Rems, appena inaugurata, in provincia di Avellino.

E’ il primo dei 6 Opg che chiude. Sono passati 2 anni dall’ingresso tra quelle mura del Cavallo Azzurro. Non posso non ricordare.

Alle dieci del mattino del 20 novembre 2013 con Marco Cavallo arrivammo nell’area del penitenziario di Secondigliano, anche qui muri, cancelli, guardiole. Qui, come in tutti i luoghi che abbiamo visto e che vedremo, gli spazi, le prospettive, gli angoli segnavano più degli uomini e delle parole la finalità propria dell’istituto. Negli Opg la pericolosità abita ogni angolo, impregna con la tensione della sua presenza ogni cosa.

Il 30 novembre 2015 una delegazione del comitato nazionale stopOpg ha iniziato da Maniago in Friuli (Aas 5 di Pordenone) il viaggio per visitare le Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza REMS, le strutture previste dalla legge 9/2012 per la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari OPG. Il 3 dicembre ha visitato due Rems in Campania (Asl di Caserta) a Mondragone e a Roccaromana, e il 4 dicembre è stata la volta della regione Lazio…

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Comincia oggi, 30 Novembre, con la visita alla Rems di Pordenone, il viaggio di Stopopg per incontrare gli operatori impegnati nella costruzione di alternative all’Opg, nelle diverse regioni italiane. Dopo il resoconto dell’incontro con il sottosegretario De Filippo, dove appariva evidente il ritardo di un buon numero di regioni nel mettere a punto i processi di cambiamento, sono partite dal Ministero diffide per Asl e regione. Stopopg, con le visite programmate alla Rems di Salerno il 2 Dicembre, di Mondragone e Roccaromana il 3 Dicembre e di Pontecorvo il 4 Dicembre, intende sostenere l’azione del Ministero, ma anche produrre un rapporto dettagliato sulle modalità di attuazione della legge 81 e denunciare alcuni progetti che vengono segnalati come approssimativi, frettolosi e alla fine insensati. Il Forum intende seguire, nel corso delle prossime settimane, lo sviluppo della vicenda e pubblicare in rassegna contributi e articoli di cronaca della stampa nazionale e locale. A questo proposito, di seguito due note informative della situazione campana e toscana.

di Luigi Benevelli. Come risulta dal sito dell’Azienda ospedaliera  “Carlo Poma”, l’ambito di operatività prioritario  delle REMS (area OPG) di Castiglione delle Stiviere è incentrato, oltre che su obblighi di sorveglianza e custodia, su modalità integrate di trattamento tipiche di una struttura a prevalente lungodegenzialità con approccio riabilitativo psichiatrico e rieducazionale (attività clinica – psichiatrica), fornisce elementi utili di giudizio inerenti la condizione di pericolosità sociale derivante da malattia mentale (attività psichiatrico-forense e criminologica). In applicazione della…

remsdi Peppe Dell’Acqua.

Fu facile profetizzare che le Rems sarebbero diventate manicomi, così, semplicemente e senza pudore. La legge 180 sempre in discussione e sempre difesa da tutti, anche dalla Regione Lombardia senza mezzi termini, avrebbe subito un colpo fatale e forse mortale, dicemmo. Un dispositivo intriso di cura, custodia e pericolosità come le Rems sarebbe stato come se la Fiat per uscire dalla crisi dell’auto avesse voluto rimettere sul mercato la gloriosa 600.

Come annunciato, si è svolto mercoledì 11 novembre 2015 l’incontro tra il Comitato nazionale stopOPG e il Sottosegretario alla Salute on. Vito De Filippo (Presidente dell’Organismo di Coordinamento del processo di superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari). Per StopOPG erano presenti Stefano Cecconi, Girolamo Digilio, don Giuseppe Insana, Alessio Scandurra. Il sottosegretario De Filippo ha riepilogato la situazione a oltre sette mesi dalla data fissata dalla legge (31.3.2015) per la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari: nei…

Servizio Video di Flavia Paone, Tg3 RaiTv. La storia di Antonio, un ragazzo che dovrà stare rinchiuso per quattro anni in un ospedale psichiatrico giudiziario, strutture che peraltro dovrebbero essere già chiuse. Il reato commesso è quanto mai evanescente: una colluttazione con lo psicologo che lo seguiva da anni, la caduta dei due abbracciati e la frattura del polso dello psicologo. Un evento frequentissimo nel corso di relazioni terapeutiche anche molto ravvicinate. Mai lo psicologo ha…