Il Club degli SPDC no restraint è un’associazione di promozione sociale che ho lo scopo di collegare, far crescere e far conoscere l’esperienza dei Servizi psichiatrici ospedalieri che operano senza alcun ricorso alla contenzione meccanica o alla restrizione fisica degli spazi.
Nei primi anni ‘60 ha inizio a Gorizia il lavoro di apertura dell’Ospedale Psichiatrico. Il percorso di cambiamento continuerà a Trieste e porterà nel 1978 alla legge che chiuderà per sempre i manicomi in Italia: la legge 180. Il padre dell’operazione di riforma è Franco Basaglia.
Nel primo reparto vuoto del manicomio di San Giovanni viene organizzato da un gruppo di artisti un laboratorio di teatro, pittura e scultura, in cui si costruisce Marco Cavallo: un grande cavallo.
Nel film, selezionato nella sezione “Diritti e Rovesci” del Torino Film Festival, la battaglia per gli internati negli OPG che un anno fa è partita da Trieste.
Esattamente a un anno di distanza, la battaglia di Marco Cavallo partito da Trieste, grazie al sostegno di numerose Istituzioni e con una medaglia del Presidente della Repubblica, e che ha attraversato l’Italia in un viaggio di oltre 4.000 km in 16 città italiane (tra le quali le 6 sedi di OPG) per chiedere la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, dire no ai mini OPG o manicomi regionali e chiedere l’apertura di Centri di Salute Mentale h24, è diventata un film “Il viaggio di Marco Cavallo”. La pellicola, della durata di 50 minuti, è stata selezionata al Torino Film Festival per la sezione “Diritti e Rovesci” dove sarà presentata in anteprima nazionale lunedì 24 novembre ore 17.30 (Cinema Massimo 2).
Dicono che Franco Mastrogiovanni non era uno normale. Dicono che già alla nascita pesava più di cinque chili e misurava oltre sessanta centimetri. Da bambino, anche se non abbiamo notizie circostanziate, si dice che avesse un po’ troppi grilli per la testa. Da adolescente, poi, manifestò del tutto la sua anormalità iniziando ben presto a professarsi anarchico. Ma Lombroso ce l’ha insegnato, con la sua ineguagliata tassonomia (nessun altro li ha descritti così bene): l’anarchico non è uno normale!
Ora, è ovvio che, in contumacia, non lo possiamo desumere che tipo di anarchico fosse il Mastrogiovanni, se un anarchico pazzo, come Giovanni Passannante, o un anarchico criminale, come Ravachol, o un anarchico passionario, come Sante Geronimo Caserio, la testa calda che pugnalò il fegato di Sadi Carnot con un coltellino dal manico rosso e nero. Ecco, forse potrebbe rassomigliare, per il fisico epilettoide, per le mani gigantesche e per un carattere forse gliscroide che l’avrà reso precocemente ossesso per l’anarchia e i tiranni, e per quella sua faccia buona, forse Mastrogiovanni potrebbe rassomigliare proprio al Caserio, non certo al tipo più pericoloso di questa categoria, non certo all’anarchico anarchico: il tipo Bresci. No, come Gaetano Bresci, l’uccisore di re, proprio no.
Quinta edizione dello spettacolo teatrale “Tutti Pazzi per lo Show” con la partecipazione di comici di Zelig, Colorado e altri gruppi milanesi. Lo spettacolo è finalizzato al puro divertimento e alla raccolta di fondi destinati alla promozione di un progetto di viaggio dedicato a un gruppo di giovani, in carico al CPS, che percorreranno alcune tappe del Cammino di Santiago De Compostela. Allo spettacolo sono tutti invitati, e per questo ti chiediamo anche di farci la massima pubblicità!…
Ecco come Il Piccolo di Domenica 12 ottobre ha commentato la presentazione di Non ho l’arma che uccide il leone di Peppe Dell’Acqua, giunto alla sua terza edizione per Alpha Beta Verlag editore, Collana 180, Archivio critico della salute mentale. (Per ingrandire e leggere l’Articolo clicca il pdf) (Per seguire Collana 180: http://www.alphabetaverlag.it/180)
di Erika Cei. “Dino Tinta era nato con Marco Cavallo. Quando il cavallo acquistò la sua forma definitiva era enorme e bello. Tinta, tutti in reparto lo chiamavano per cognome, guardava affascinato ed incredulo. Nessuno osava toccare il cavallo, solo Vittorio lavorava ogni giorno per rifinirlo e Tinta era con lui a passargli gli strumenti. Nessuno, prima di allora, aveva mai conosciuto Tinta. Era rinchiuso nel reparto C, il reparto più brutto e orrendo del…
“Non pretendiamo che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.” A. Einstein La Quarta edizione della Settimana della Salute Mentale di Modena dedica grande attenzione alle conseguenze che la crisi economica determina sulla salute mentale, e alla risposta che i sistemi sanitari possono/devono offrire. Come è noto, mentre l’effetto negativo sullo stato di salute fisica è indiretto, in particolare per la ridotta possibilità di accesso a cure ed esami specialistici, quello sulla…
Oggi, 10 ottobre, è la Giornata Mondiale della Salute Mentale quest’anno dedicata alla schizofrenia, o più esattamente, al “vivere con la schizofrenia”. Tra le attività che l’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia per oggi, infatti, c’è la lettura delle storie di persone che vivono con la schizofrenia: di quelle che hanno avuto difficoltà nell’integrazione sociale; di coloro che, invece, grazie a cure farmacologiche affiancate al reinserimento sociale, conducono una vita del tutto normale; di coloro che,…
VERSO IL FESTIVAL DEI MATTI – Sesta edizione, POLITICHE\POETICHE Seminario con Pier Aldo Rovatti intorno al suo ultimo testo Restituire la soggettività. Lezioni sul pensiero di Franco Basaglia. TEATRINO DI PALAZZO GRASSI – VENERDĺ 24 ottobre 2014 ore 18.00 Partecipazione a pagamento con prenotazione Palazzo Grassi – Punta della Dogana – Pinault Collection apre le porte del Teatrino di Palazzo Grassi a un seminario organizzato in collaborazione con il Festival dei Matti aspettando la sesta…